Benriach dalle Stalle alle Stelle !!

Posted: 2nd gennaio 2014 by adminspirito in WHISKY
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Salve

Riprendiamo il nostro viaggio nelle Distillerie sconosciute che valgono sicuramente la pena di essere provate con la Benriach che ormai da qualche anno si è tolta l’appellativo di Cenerentola fino ad assere annoverata tra le Regine delo Speyside.BenRiach-distillery-300x157

Costruita alla fine dell’800 dalla stessa persona che aveva progettato la Longmorn (tanto vicina da meritarsi l’appellativo di LongMorn2) in pieno Speyside nella zona nominata “Valle del Lossie”  rimase in attività per pochissimo tempo e poi fu chiusa quasi subito fino al 1965. In verità a Benriach non si chiuse mai completamente i battenti, si evitò di Distillare ma il suo Pavimento di Maltazione rimase sempre in attività per produrre l’orzo maltato extra per la “Vicina Sorella Longmorn”. Riaperta per l’appunto nel 1965 riprese a distillare il malto Benriach senza mai far uscire una propria etichetta e riservando tutta la produzione all’industria del Blending. L’orzo veniva maltato in proprio con il tradizionale Malting Floor e lo spirito veniva prodotto attraverso 2 soli alambicchi che erano l’esatta copia di quelli originali di fine 800. Con il 1965 si inaugurava un nuovo Boum del whisky e di conseguenza la richiesta di malto era sempre molto alta, ma malgrado questo la Benriach subì molteplici cambi di proprietà (in verità fu l’azienda a cui apparteneva la Distilleria, la Seagram, ad essere acquistata e rivenduta) fino a quando entrò nel portafoglio dela Chivas, uno dei Blended più richiesti negli Anni 80.

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DISTILLERIA BENRIACH con il TRADIZIONALE CAMINO a PAGODA (Caratteristica delle Distillerie che hanno il Malting Floor)

Il cambio continuo di proprietà è una sorte che accuma molte delle Distillerie di Scozia (soprattutto quelle meno note) e noi ci siamo fatti l’idea che questo possa essere un fatto positivo il più delle volte. Di solito una azienda acquistava una distilleria di whisky per approvvigionarsi del suo malto da utilizzare per le miscele di qualche blended, raramente si pensava all’imbottigliamento di SingleMalt. Fu così che la Benriach entrata nel portafoglio della Chivas in un momento in cui avevano bisogno di malti Torbati per le proprie miscele (anni 70/80) decisero di produrlo nella piccola Distilleria del Lossie visto che aveva ancora il Pavimento di maltazione (per poter scegliere le varie intensità di affumicatura). La stessa sorte che toccò alla Clynelish nel medesimo periodo quando per circa un decennio decisero di produrre un malto fortemente Torbato che poi sarebbe diventato una leggenda ricercato da ogni appassionato, il Brora.

Molti amanti di whisky moderni forse storceranno il naso a pensare ai malti fruttati dello Speyside distillati con Orzo Torbato ma se si ripercorre la storia del singlemalt si potrà notare che un tempo non era una eccezione ma bensì una regola, anche nella zone dei whisky fraganti & delicati come le valli dello Spey. L’Orzo richiedeva lunghi periodi di calore per poter essere lavorato e la torba era il combustibile ideale per alimentare i forni di asciugatura in quanto non c’era bisogno di produrre grandi fiamme e soprattutto era molto più economica del carbone. Non a caso chi ha avuto la fortuna di degustare vecchi whisky degli anni 40/50/60 provenienti da distillerie oggi note per i malti unpetead, si sarà sicuramente imbattutto in bottiglie particolarmente affumicate (la Longmorn che resta una delle nostre distillerie preferite dello Speyside ha sempre prodotto il suo whisky con una presenza di affumicato abbastanza rilevante, senza per questo arrivare ai malti di islay). Da notare che le Torbiere delle Higlands non sono simili a quelle isolane e/o della costa e di conseguenza trasmettevano al whisky della caratterstiche molto diverse tra loro, fortemente Jodate/Salmastre per le Isole e Affumicate/Erbacee per le Higlands. Sicuramente oggi le malterie centralizzate a cui quasi tutte le Distillerie si rivolgono hanno finito per ridimensionare queste differenze, rendendo i malti affumicati tutti uguali tra loro (o almeno hanno contribuito ad appiattire le differenze espressive), ma con un pò di impegno ci potremo sempre divertire a ricercare questi aromi/sapori e confrontandoli tra loro le sorprese non mancheranno di sicuro.

IL MALTING FLOOR Chiuso nel 1999 E' Tornato Operativo nel 2012

IL MALTING FLOOR Chiuso nel 1999 E’ Tornato Operativo nel 2012

Per tornare alla nostra Benriach la Chivas negli Anni 70/80 ha bisogno di malti torbati di varia intensità e trovando più economico produrli in proprio invece che acquistarli alle varie distillerie di islay (e simili) li commissiona alla piccola distilleria del Lossie da poco acquistata. Attraverso l’utilizzo dei suoi pavimenti di Maltazione vengono prodotti 2 Diversi tipi di Orzo Affumicato uno leggermente torbato (Ligth Peated) e l’altro fortemente torbato (Heavy Peated) . Non solo, finalmente decidono di far conoscere al mondo il whisky di Benriach e quindi preparano il primo imbottigliamento ufficiale che uscirà sugli scaffali nel 1990 : Benriach SingleMalt 10yo.  L”unico singlemalt Benriach fatto uscire dalle precedenti gestioni non riscuoterà un grandissimo successo tra gli addetti ai lavori e di conseguenza Benriach continuerà ad essere ricordata come una Banale distilleria dello Speysade, condannata al suo eterno ruolo di “Numero Due” (Longmorn 2).

Ma con l’arrivo degli anni 90 arriva anche la fine del Boum del Whisky iniziato nel 1965 (e che aveva portato alla riapertura di Benriach),  molte distillerie iniziano a chiudere mentre altre vengono ridimensionate e/o fatte lavorare a “orari ridotti”. Ormai il 95% delle distillerie fanno parte di piccoli e/o grandi gruppi industriali che le gestiscono con dei consigli di amministrazione e molte iniziano a passare di mano in mano mentre il gruppo Chivas visto il calo della domanda decide di chiudere/vendere alcune delle sue attività. Pernod Ricard acquista il gruppo Chivas nel 2001 e quasi subito, poco convinto delle potenzialità di questa piccola realtà dello Speyside decide di chiudere la Benriach puntanto tutto sulle altre aziende del gruppo per la produzione dei propri Blended (Longmorn, Strathisla, Glen Keit, Glendronach, Scapa, Glenburgie, ecc..).

I 4 ALAMBICCHI OGGI in FUNZIONE, FEDELE RIPRODUZIONE degli ORIGINALI del 1898

I 4 ALAMBICCHI OGGI in FUNZIONE, FEDELE RIPRODUZIONE degli ORIGINALI INSTALLATI nel 1898

Fu nel 2003 che si affaccia sulla scena un piccolo gruppo di privati innamorati del mondo del whisky. Ispeziona la Benriach che trovano perfettamente valida, addirittura con ancora il Pavimento di Maltazione sotto i tradizionali camini a pagoda (era stato fermato nel 1999) e con una cantina/magazzino straripante di botti di whisky di tutte le tipologie e risalenti fino al 1966. Non solo quando lo assaggiano nelle varie espressioni se ne innamorano e quindi decidono di fare una proposta d’ acquisto ufficiale, alla Pernod sono ben contenti di cederla e di conseguenza il contratto viene subito firmato.

I 3 Soci appassionati di whisky (lo Scozzese Billy Walker) e 2 amici SudAfricani (Geoff Bell e Wayne Kieswetter) non perdono affatto tempo e nel 2004 la Benriach torna a produrre il suo whisky. Inoltre visto la grande disponibilità di botti nelle cantine si fanno uscire i primi imbottigliamenti ufficiali con il Range Classico di 12, 16, 20yo di malto unpeated ed un 10,21yo per i malto torbati. Quasi subito seguirà la prima serie dei SingleBarrel che farà scuola (ogni anno un rilascio di  circa 6/7 imbottigliamenti Cask Strength di vari invecchiamenti/legni). Il mondo conosce il whisky di Benriach ed è (quasi) subito successo per i malti classici da loro prodotti. Tutti pazzi per Benriach che soprattutto con la serie Cask Strength strega il piccolo gruppo di appassionati/scrittori di whisky. Seguono numerosi premi & riconoscimenti su questa piccola distilleria della valle del Lossie che produce un whisky assolutamente fantastico, rimasto quasi sconosciuto per tutto il secolo e chi si è saputo conservare “puro & illibato” fino ai nostri giorni.

Malgrado il successo dei Malti Classici il pubblico di Esperti Mondiali continua a guardare con leggero sospetto ai Malti Torbati prodotti dalla Distilleria che impiegheranno un tempo maggiore per essere apprezzati come meritano. I più superficiali l’hanno presa come una “trovata Moderna” dei nuovi proprietari (un pò sul modello dei vari Finish che tanto vanno di moda oggi), dimenticandosi però di fare 2 conti : se dal 2004 hanno fatto uscire delle Bottiglie di Benriach Torbato da 21yo vuol dire che quel whisky è stato prodotto dalla fine degli Anni 70 ai primi 80. Da allora il nuovo gruppo proprietario di Benriach non ha mai smesso di aggiungere nuovi imbottigliamenti, facendo diventare la serie dei SingleBarrel un

CANTINE/MAGAZZINO di INVECCHIAMENTO (WAREHOUSE)

CANTINE/MAGAZZINO di INVECCHIAMENTO (WAREHOUSE)

 appuntamento fisso. Puntando tutto sul SingleMalt hanno aggiunto al range il 25, 30, 40yo e per i malti torbati un recente 25yo oltre ad una serie di doppio invecchiamento. Inoltre in piena controtendenza hanno deciso di riaprire il Malting Floor (pavimento di Maltazione) che era stato chiuso nel 1999 mentre Il successo (anche economico) dell’operazione li ha portati ad ampliare i propri orizzonti finendo per acquisire un altra distilleria nel 2009, (la Glendronach ) ed una terza proprio lo scorso anno appena trascorso (La Glenglassaugh).

Proviamo ad estrapolare una Morale da tutta questa storia :

Il mondo del whisky in Scozia è sempre in continuo movimento e malgrado anche i grandi appassionati conoscano poco più del 20% della Distillerie in Attività ne restano molte che sono ancora (quasi) da scoprire. Una piccola Distilleria come la Benriach, quasi sconosciuta ai più, produceva un ottimo whisky nella valle del Lossie con ancora operativo il pavimento di Maltazione e con gli Alambicchi Riscaldati a Fiamma Viva eppure veniva quasi ignorata e malgrado la Distilleria fosse di proprietà di una multinazione questa veniva gestita con metodi tradizionali. Tutto il suo whisky era riservato alla produzione di un Blended (il Chivas) e in giro si trovavano pochissimi imbottigliamenti privati. Quando hanno prodotto il primo Singlemalt (il Benriach 10yo) non si sono certo “sbattutti” per fare una grande bottiglia (qui hanno ragionato da Multinazionale del settore). Una volta passata nella mani di alcuni privati appassionati (anche se soci la potremmo annoverare come Distilleria a Conduzione familiare) il suo whisky è diventato un “modello” dimostrando che in ogni Distilleria ci sono le potenzialità per realizzare grandi prodotti, molto dipende da come vengono gestite. Il mondo del whisky ha ancora molte cosa interessanti da far conoscere e sicuramente ci sono tantissime Distillerie in attività che producono malti fantastici ancora sconosciute al “medio pubblico” (figuriamoci al grande). Ne è una ennesima riprova l’acquisto della Glendronach da parte del “Solito Trio” di Investitori (anche questa acquistata dal Gruppo Chivas). Distilleria non troppo conosciuta, con un unico imbottigliamento ufficiale (abbastanza mediocre il Glendronach 12yo), dalle caratterstiche uniche : il malto invecchiato prevalentemente in botti ex-sherry, un malting Floor operativo fino al 1996, alambicchi riscaldati a fiamma viva fino al 2005 ed un magazzino/cantina pieno di vecchie botti. Il Glendronach era uno dei malti più Torbati dello Speyside (14 parti x Milione) caratteristica che, assieme all’invecchiamento in botti ex-sherry, lo rendeva un prodotto unico, un piccolo gioiello, eppure nella mani di una multinazionale questa realtà ha corso il rischio di chiudere. Anche con la Glendronach è stato un successo, vedremo ora cosa sapranno fare con la Glenglassaugh (questa volta però la vedo più dura). file_201_28

Tornando alla Benriach la sera del 31 poco prima della chiusura è passato a trovarci uno dei nostri appassionati frequentatori che ci ha portato ad assaggiare una vecchia bottiglia di Benriach che aveva acquistato da noi pochi giorni prima per Natale : Benriach 32yo del 1976 a 50,3% SingleBarrel. Tutti gli appassionati di whisky e di Benriach concordano nell’assegnare al 1976 l’annata migliore per la produzione del proprio whisky (anche questa dei Vintage nel mondo del whisky è un mondo da approfondire) mentre i soliti noti dei Malt Maniacs avevano assegnato a questa bottiglia punteggi che andavano da un minimo di 92 ad un massimo di 94 ( Serge Valentin 92, Olivier Humbrecht 94, Bert Bruyneel 92) rendendola una delle edizioni più “premiate” tra gli imbottigliamenti ufficiali della Distilleria.

BENRIACH PEATED 10yo

BENRIACH PEATED 10yo

Dal colore di oro intenso, l’aroma che sprigiona è veramente deciso, floreale & speziato, con il carattere vinoso emergente di certi invecchiamenti tipici. Ma le sue grazie ce le mostra al momento delle degustazione : buonissimo da bere, assolutamente fantastico, così perfetto da rischiare di diventare troppo semplice. In bocca stimola di continuo la salivazione cosa che te lo rende succoso & saporito, mentre le note oleose te la fanno percepire come ricco & grasso. Ha poco senso stare qui a fare l’elenco degli aromi e dei sapori percepiti, la sua forza è proprio il fatto che è unico & perfetto nello stesso tempo. StraBuono (come direbbe la Parodi nella sua “marchetta pubblicitaria” sull’ Olio di Oliva), un malto incredibilmente complesso ma al tempo stesso di una semplicità disarmante. Dal finale intenso e dalla lunga persitenza con gli oli che continuano a limonare in bocca stimolando un ennesima salivazione. Bottiglia uscita nel 2008 ma la cosa che ci consola è che ancora oggi continuano a far uscire imbottigliamenti fantastici segno che la cantina ha ancora molto da offrire.

Con l’ultima edizione dei MaltManiacs e vista la pioggia di riconoscimenti dedicata ai loro malti torbati (in primis il 10yo e poi un SingleBarrel 1985 di 27yo) è sicuro che anche il range di whisky Eavy Peat verrà preso sempre di più in considerazione.

Siamo contenti per la Benriach del suo successo perchè in questo modo dimostra che le persone che vogliono investire nel mondo del whisky senza rinunciare alla ricerca dell’alta qualità hanno ancora ampi margini di manovra. Tifiamo per la Benriach anche se noi nella Valle del Lossie continuiamo a preferire la Longorm e nei nostri sogni speriamo che un giorno venga acquistata da delle persone come il Trio di cui abbiamo appena parlato (un paio d’anni fa gli Scrivemmo una Lettera chiedendo proprio di Acquistare la Longmorn, ci ha Risposto il Direttore della Distilleria : “Noi non Disdegnamo di Acquistare nessuna Distilleria se questa ha le caratterstiche giuste, la Longmorn sarebbe un sogno, se un giorno la Pernod la vorrà cedere noi ci siamo”).

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