Casse di Rum, altro che Diamanti & Oro….

Posted: 24th febbraio 2017 by adminspirito in VARIE

Salve

Oggi abbiamo ritrovato questo vecchio Listino di Rum datato 1998 che vi invitiamo a leggere con attenzione (qua sotto). Trattasi del Listino di Vendita di uno dei tanti Broker in UK specializzati nella importazione ed affinamento di Botti di Rum che oggi non esiste più (abbiamo omesso la parte dell’intestazione Aziendale perchè tanto il nome non è importante al senso del discorso). Imbottigliava il rum e poi lo vendeva a Casse a chi ne aveva Bisogno (mettendoci sopra una Etichetta Personalizzata) infatti molte delle Bottiglie degli importatori Italiani dell’epoca venivano dai suoi magazzini. I prezzi come potete vedere sono riferiti a “casse” (cioè a Cartoni da 6 o da 12 Bottiglie) ed in Sterline.

Prendiamone qualcuno nel dettaglio:

– Una Cassa da 12 Bottiglie di Port Mourant 22yo (1964) a 200 Sterline a cassa da 12 (cioè a 19/20 euro a Bottiglia)

– Una cassa da 12 Bottiglie di West Indies 53yo (1940) a 1400 Sterline a Cassa (cioè a 125/130 Euro a Bottiglia)

– Una cassa da 12 Bottiglie di Rockley Still 10yo (quello del 1986) a 105 Sterline a cassa (cioè a 9/10 euro a bottiglia)

Divertitevi voi a proseguire nella lettura……… E non pensate che tutto questo sia dovuto al fatto che sono passati quasi 20 anni da quel Listino perchè in verità le cose sono rimaste praticamente inalterate fino a 6/7 anni fa. Noi siamo stati tra i Primi a collezionare Rum e ci ricordiamo bene degli articoli che scrivevamo (sono tutti su questo Blog) per invitare altri a farlo.

In verità ci eravamo formati nel mondo del Whisky, solo che questo stava cambiando repentinamente e quindi trovavamo sempre meno piacevole seguirlo con la stessa passione. Il rum invece era ancora un territorio completamente inesplorato e ci si potevano togliere davvero grandi soddisfazioni.

Saremmo degli ipocriti se ci lamentassimo di questo dal punto di vista commerciale, proprio perchè avendo iniziato in tempi non sospetti, se volessimo, oggi, potremmo permetterci di rivendere bottiglie che abbiamo acquistato quasi per niente a cifre davvero notevoli ma non è questo il punto.

Ci eravamo allontanati dal whisky proprio per il fatto che i prezzi erano iniziati a salire vertiginosamente, portando a perdere/smarrire una “parte ludica” e piacevole di questo mondo. In pochissimo tempo si è perso quel sano consumo che ci piace chiamare “nazional/popolare” in cui le bottiglie venivano acquistate per essere aperte e degustate a casse (da soli, in casa, tra amici, al bar, ecc…)oltre che ad essere collezionate. Se oggi in Italia si possono trovare così tante collezioni/bottiglie di whisky è perchè un tempo queste erano acquistate/consumate in gran quantità e soprattutte vendute ad un prezzo accessibile a tutti. Possiamo ormai dire che da 2/3 anni anche il mondo del Rum si è allineato a quello del whisky. Non solo l’avvento del Web ha portato a farlo crescere a dismisura e quasi tutti, appassionati e non, si sono buttati nella mischia in quanto hanno iniziato a girare parecchi soldi nel settore, forse troppi soldi.

Ormai certe bottiglie vanno Sold Out dopo 48 ore che sono uscite sul mercato perchè tutti ne fanno incetta nella speranza di poterle rivenderle dopo qualche settimana a 4/5 volte il loro prezzo di uscita. Molti commercianti (Enoteche/Ristoranti) le comprano e le nascondono, in attesa di tempi migliori (per la vendita) ed i Privati fanno altrettanto purtroppo. Non voglio giudicare la moralità di tutto questo, non me lo sognerei neanche (ognuno fa quello che vuole), semplicemente mi lamento del fatto che quasi più nessuno le consuma queste benedette bottiglie. Al massimo ci si limitata ad acquistare/scambiare un “samplerino” per togliersi lo sfizio di un assaggino. Ma una bottiglia deve essere aperta, deve essere assaggiate 1, 2, 3, 5 volte, in momenti diversi, in occasioni diverse, per coglierne l’essenza e l’anima, altrimenti diventa una mera&pura discussione accademica. E non può essere che una bottiglia di qualità eccezionale non venga quasi mai aperta (proprio perchè essendo di qualità riconosciuta il suo prezzo è salito alle stelle), perdonate ma questo ci sembra proprio un Controsenso Gigante.

Prendiamo come esempio il Foursquare uscito questa estate, dopo 48 ore dalla sua messa in commercio era già introvabile ed in giro si vedavano bottiglie in vendita a 400/500 euro. Oggi se ne trovano a decine ancora in vendita sui soliti canali (passata la paura che si fosse “estinto” il prezzo si è un pò abbassato ma non troppo) perchè in tanti ne avevano fatto incetta x poterle rivendere ad un prezzo molto più alto. In Enoteca ne avevamo ancora qualche bottiglia in vendita a poco più di 100 euro come possono testimoniare alcune persone di Viterbo che sono passate da noi la scorsa settimana (e che le volevano comprare tutte, ma abbiamo proseguite nella nostra strada del “1 Bottiglia a Testa”, cercando di darla a chi ci dice che la prende x aprila).

Si potrebbe pensare che tutto questo è vittima dalla Mania del Momento e della Confusione che vi regna attorno, ma sarebbe un analisi superficiale perchè anche tra molti professionisti le cose non sono affatto diverse: se prendiamo uno degli Ultimi Caroni Single Barrel usciti per “Conto Terzi” si potrà vedere che è stato messo in vendita subito a più di 600 euro (circa 10 volte il suo prezzo), giocando sul fatto che qualunque collezionista di Caroni ne avrebbe per forza di cose acquistata almeno una bottiglia per completare la serie, a qualunque prezzo.

E mi fermo qui perchè si potrebbe discutere di tante cose che abbiamo visto succedere negli ultimi tempi (ma finirebbe che ci beccheremmo pure qualche querela quindi meglio tacere per una volta)

Certo che a ri-guardare ora quel Listino qua sotto vengono alla mente strani pensieri………. Provate a cercare qualcuna delle Bottiglie del Barbados West Indies 1940 (53yo) che sono presenti in quella lista, voglio vedere quante ne troverete (noi non ne abbiamo mai vista neanche 1 negli ultimi anni). Questo perchè quasi sicuramente il 95% di quelle bottiglie sono state saggiamente Aperte & Degustate in quanto il suo prezzo normale (e alla portata di tutte le tasche) lo permetteva. Voglio vedere tra 15 anni quante bottiglie del Jamaica 50yo di Appleton saranno ancora in circolazione e quante saranno state aperte.

Come abbiamo detto sopra non vogliamo giudicare nessuno, perchè è giusto che ognuno in fondo faccia quello che gli pare nei limiti del possibile (ma però, proprio per lo stesso motivo, ci riserviamo il diritto di critica), ma c’è un pensiero che ci frulla in testa:

Non è che ora stiamo correndo il rischio di perdere la parte più ludica e piacevole di questo mondo ???

Di sicuro, buona parte di questi prodotti, da “Popolari” stanno diventando sempre più “dell’ Elite” e questo credo che nessuno lo possa negare. Non sappiamo come evolverà la cosa, del resto noi abbiamo sempre avuto il particolare difetto di “mirare lo sguardo” più al passato che al futuro (siamo degli stupidi nostalgici o degli inguaribili romantici, ancora non lo abbiamo capito e probabilmente non lo capiremo mai), altrimenti avremmo fatto scorta per tempo di un bel pò di casse qua sotto.

listino rum

 

  1. B.M. ha detto:

    Per fortuna ci sono ancora piccole nicchie che regalano dei rum davvero ottimi a dei prezzi abbordabili e in più con ottime prospettive per il futuro. Rimanendo su Barbados potremmo prendere come esempio i Vintage di Foursquare fatti uscire dalla distilleria. Rum davvero notevoli che escono sul mercato a dei prezzi accessibili a tutti. Mi ricordo il 1998, un imbottigliamento davvero fantastico che costava appena 35 euro. Anche se oggi i prezzi sono un pò aumentati (è anche vero che il 1998 era a 40% ed ora sono ad alto grado) restano dei prodotti dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

  2. Franco ha detto:

    Belle parole !!!
    Belle parole !!!

    Il mio rimpianto è di aver scoperto il mondo dei rum solo da 2/3 anni e per bere qualcosa del passato tipo le bottiglie citate sopra oggi si combatte sia con la difficoltá per il reperimento, sia per le importanti cifre da pagare.
    Non penso a quanto costavano in passato, ma vedo l’occasione persa di averli potuti sentire per capire, valutare e costrire il personale gusto che ci porta a sviluppare la ricerca di una tipologia rispetto ad un’altra.

    Oggi un appassionato come me si trova davanti al dilemma di aquistare a cifre importanti bottiglie e poi scoprire che non è semplicemente “la piacevolezza, la sensazione” che cercavo.

    Il mondo del whisky è molto più strutturato: riviste, note di degustazione, offerta, manifestazioni,….
    Il mondo del rum rischia di bruciare i potenziali appassionati che non riescono ad orientarsi e scoprire le anime di un distillato che ha potenzialitá importanti e faccie molto diverse, o peggio lasciarli in mano a prodotti banali e scontati.

    Non smettete di scrivere, le vostre parole sono oro, Grazie !!!

    • adminspirito ha detto:

      Salve Franco
      Il Mondo del whisky è più “strutturato” perchè ha le sue radici nella Vecchia Europa e soprattutto perchè vanta una presenza molto più lunga (e di conseguenza ha avuto il tempo di “costruire intorno a se un indotto di fans & consumatori”). Come abbiamo scritto Lo spirito dei Caraibi è esploso solo da 2/3 anni.

      Per quanto riguarda la possibilità di farsi una “cultura” nel mondo del rum, questo per fortuna è ancora alla portata di tutte le tasche (basta leggere anche il Commento N°1). Magari gli spazi non sono ancora molto ma per fortuna stanno nascendo (libri, Eventi, Festiva, Riviste, ecc..).

      Il nostro discorso era rivolto prevalentemente allo “step successivo”, cioè quando un consumatore occasionale con il tempo diventa veramente appassionato (e di conseguenza ambisce, giustamente, a degustare/possedere quelle etichette che sono considerate “Very Limitet Edition”). Ecco quando si arriva a questa fase bisogna ammettere che la confusione aumenta ed i problemi per procurarsi i prodotti vanno di conseguenza.
      Un saluto
      Francesco

  3. Daniele ha detto:

    Buongiorno,
    Sempre molto interessanti i vostri articoli… personalmente non posso che confermare la tendenza. Mi sono avvicinato seriamente al mondo dei rum, 6/7 anni fa quando un amico proprietario di una enoteca mi consigliò di provare (a suo dire per ‘passare di livello’) due bottiglie proprio del già menzionato (e ultimamente sempre più abusato) Caroni by Velier, ricordo come fosse ieri che le pagai 75€ e 90€ la full proof, lo apprezzai così tanto che successivamente ho poi recuperato varie ’85/’83/’82… ad aver saputo come andava, qualche scrupolo ad aprirle forse me lo sarei fatto, forse, perché una bottiglia la vedo come una bella donna e a guardarla e basta… passatemi il paragone azzardato. Ora, quando possibile ovviamente, ne prendo due, una da aprire come ho sempre fatto, una da tenere con la filosofia (visti i trascorsi) del ‘non si sa mai, salvo poi ritrovarmi ad aprirle e berle entrambe, esattamente come è successo con il Foursquare ’06, per il quale, purtroppo rientro fra quelli che hanno dovuto strapagarlo sulla baia.fr

    Fortunatamente ci sono ancora prodotti di nicchia o meno in vista dove si trova eccellenza e qualità a prezzi non solo abbordabili, ma come dite voi da comprare a casse. Basta un pizzico di pazienza e curiosità nel non fermarsi, continuare ad assaggiare cose nuove e l’epifania prima o poi arriva, ma questo voi lo sapete sicuramente meglio di noi consumatori ‘casuali’.

    Saluti e ancora complimenti per il blog

    • adminspirito ha detto:

      Salve Daniele
      Caroni, croce & delizia di questi anni.
      Il 2 Marzo prossimo festeggeremo 10 Anni che abbiamo aperto la nostra Enoteca (ne riparleremo perchè stiamo lavorando per realizzare degli imbottigliamenti commemorativi) e mi ricordo bene dei primi Caroni by Velier che uscirono (eravamo agli inizi ed avevamo appena aperto) tra cui spiccava il 1974 che avevamo in vendita a circa 85/90 euro (mentre i vari 82, 83, ecc… a circa 50 euro).
      Siccome ci piaceva acquistare i prodotti in base ai nostri gusti, di Caroni in tutti questi anni dobbiamo ammettere che ne abbiamo comprati ben pochi, in quanto era un prodotto che non ci entusiasmava particolarmente (ma qui entriamo nei capitolo dei gusti personali). Però, anche se non eccezionale dal punto di vista qualitativo, il Caroni può vantare dei meriti di non poco conto.
      Bisogna dare atto al fatto che questo Rum ha fatto da “apripista” e che in molti hanno iniziato a collezionarlo, inaugurando così il collezionismo anche nel mondo del rum.
      Per tornare al Foursquare invece è stato un episodio un pò triste che ha visto emergere i bassi istinti del commerciante.
      Conosco molti posti che non lo hanno mai messo in vendita appena uscito (tenendolo nascosto per qualche tempo) e che oggi lo propongono a 300 euro a bottiglia.
      Qualcuno in questi giorni ci ha mandato un messaggino che pressapoco diceva: “se è vero che lo vendete a 100 euro siete dei “coglioni” perchè potete venderlo a molto di più”.
      E in fondo, tutto sommato, per come vanno le cose oggi, credo proprio che abbiano ragione.
      Un saluto
      Francesco