Barbados & Mount Gay

Posted: 1st dicembre 2015 by adminspirito in RUM
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Salve

Non c’è niente da fare i “fondamentali” anche nel mondo dello spirito dei Caraibi sono la quintessenza della migliore qualità : Jamaica, Barbados & Guyana non a caso producono Rum da tempo immemorabile, ognuno con un proprio stile ben definito.

Barbados in particolare ospita la più antica distilleria ancora in attività dal lontano 1703 (ma si presume la piantagione esistesse già dalla metà del 600) che nel corso della sua storia ha cambiato nome. Nata come Mount Gilboa fu poi acquistata a metà 700 da Sir John Gay Alleyne che ne fece una delle Distillerie più importanti dell’Isola, dopo la sua morte, in suo onore si decise di cambiare il nome in Mount Gay.

ANTICHISSIMO POT STILL nel MUSEO del RUM di MOUNT GAY (Il più Antico tra quelli Esistenti)

ANTICHISSIMO POT STILL nel MUSEO del RUM di MOUNT GAY (Il più Antico tra quelli Esistenti)

A Barbados pensano di produrre tra i migliori Rum del mondo, di sicuro le Distillerie site su quest’isola possono contare su una materia prima eccezionale, l’Acqua di Barbados. Per la produzione di una buona acquavite (si tratti di Whisky o Rum) ci vogliono grandi quantità di acqua da usare durante le varie fasi del processo di produzione (per la Fermentazione, per Tagliare i distillati, ecc..), quindi è molto importante avere a disposizione una buona acqua e quella di Barbados è probabilmente la più pura di tutti i Caraibi. Questo è dovuto alla particolare conformazione dell’Isola che è fatta di strati di coralli sedimentati cosa che permette di microfiltrate naturalmente l’acqua che qui vi si deposita, rendendola pura e cristallina come le migliori acque di sorgente di alta montagna. La Melassa con cui si producono i Rum a Barbados un tempo veniva dai vari zuccherifici sparsi per l’isola, oggi invece arriva anche dalla Guyana Britannica in quanto la produzione locale non è più in grado di soddisfare la domanda. Le Melasse con l’aggiunta di Pura Acqua di Sorgente (e Lieviti Selezionati) fermentano per 24/48 ore. Gli Alambicchi sono sia a colonna che Pot Still. Si calcola che a Barbados durante la fase di affinamento l’evaporazione del Distillato (Angel Share) sia di circa l’ 8/12%, questo fa si che dopo 6 anni di invecchiamento un barile si ritrovi praticamente dimezzato.

Chissà perché almeno qui da noi (in Italia) la granparte dei consumatori di Rum si perde dietro etichette che ammiccano ad invecchiamenti assurdi (e molto difficili che siano veritieri) e dolci come neanche la melassa stessa è in grado di esserlo. Ricordate sempre di iniziare (ed ogni tanto rispolverare) i Fondamentali, prodotti con dietro una Storia, Tradizione, Know-How, potete stare tranquilli che non vi deluderanno mai e alla fine, seppur in maniera meno “appariscente”, sapranno emozionarvi davvero.

Prendiamo il nostro Mount Gay, lasciamo stare il Bianco ed l’Eclipse realizzati con gli alambicchi a Colonna (e adatti più che altro alla miscelazione) e concentriamo le nostre attenzioni sulla storica etichetta Extra Old (8/14 anni di invecchiamento realizzato con Alambicco Pot Still e Collona) oppure sulla recente 1703 (10/30 anni di invecchiamento realizzato esclusivamente con alambicco Pot Still). Uno meglio dell’altro, 2 autentici fuoriclasse delle rispettive categorie.

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LA NOSTRA, alla DISTILLERIA a BARBADOS ne è RIMASTA SOLTANTO 1 BOTTIGLIA in MOSTRA al MUSEO

In questi giorni abbiamo finalmente degustato l’imbottigliamento speciale fatto uscire nel 2003 per festeggiare i 300 anni di attività della Distilleria, il Mount Gay Tricentennial. Un Rarissimo Assemblaggio realizzato con botti del 1969, del 1974 e del 1976, quindi Rum di 34,29 e 27 anni. Teniamo conto che l’impianto a ciclo continuo è stato installato nel 1976 e viene logico supporre che tutto il rum di questa edizione proviene dall’antico Pot Still della Distilleria.

Era un pezzo che ne cercavamo una bottiglia in quanto non sono facili da trovare (malgrado sia stata una edizione da 3000 pezzi) perché all’epoca ne furono mandate davvero poche in Europa. Circa un paio di mesi ci si è presentata l’occasione di prenderne una e malgrado ce la abbiano proposta ad una cifra folle (1000 euri) alla fine abbiamo ceduto (quando si dice che il prezzo lo fa la voglia di averla). Al RumDay di Milano abbiamo provato a piazzarne qualcuna (chi ce l’ha venduta ne ha altre 3 e volevamo provare a prenderle tutte in un colpo solo) ma nessuno è stato disposto a pagarla una cifra simile. Del Resto è un imbottigliamento uscito nel 2003 (cioè 12 anni fa) ed in 3000 esemplari (per giunta in Decanter cosa mai amata troppo dai collezionisti) quindi in giro ce ne dovrebbero essere ancora molte (probabilmente la difficoltà nel reperirla è che da noi in Europa ne sono arrivate poche, lo dimostra anche il fatto che sono da 75cl, fatte per l’appunto solo per il Mercato Americano). Resta il fatto che è un Grandissimo Imbottigliamento, i Rum di Barbados di 30 anni e oltre sono davvero Rarissimi. Tenete presente che in Distilleria ne è rimasta 1 sola Bottiglia che figura nel Museo del Rum nella sala delle Vecchie Etichette.

Bando alle ciance e procediamo :

Il Colore è davvero bello, un rossastro/dorato che ricorda un po’ il rubino. Al Naso non è proprio di forte intensità ma probabilmente c’è da calcolare anche il fatto che la bottiglia è stata appena aperta. Rum di una complessità “compatta” richiede tempo perché gli strati vengano fuori ad uno ad uno. Non abbiamo voglia di aspettare oltre e procediamo all’assaggio : il primo impatto in Bocca è davvero unico, saporito, Buonissimo. Melassa, Spezie, Frutta Candita, Cotta, in un altalenarsi continuo tra Dolce e Amaro. Un sorso tira l’altro e piano piano anche il naso comincia ad aprirsi maggiormente. Nel Finale il rum evolve sul sapido cosa abbastanza normale per i prodotti da grande distillazione. Che Dire !?! Esageriamo se ce la caviamo con un “è uno dei Migliori Rum da Melassa che abbiamo mai assaggiato!” Non vorremmo cadere nella trappola “io ce l’ho e tu no” ma probabilmente è proprio così.

Siccome non volemo farci mancare niente in questi giorni abbiamo aperto anche una vecchia edizione del Mount Gay Extra Old con fascetta da 75cl quindi del 1990/91. Probabilmente i Mount Gay hanno iniziato a girare per l’Europa (e l’Italia) proprio dal 1989 cioè da quando la Distilleria è stata rilevata dalla Cointreau.

Bottiglia vecchio stile con tappo a vite in plastica che non avevamo mai visto prima. Colore molto più scuro del precedente anche il Naso risulta subito decisamente più intenso. In Bocca si nota subito la differenza con la Mount Gay XO di oggi, questo è più “pesante” e con un corpo più marcato, più. Comunque è sempre un gran bel bere, ennesima dimostrazione del perché nel corso dei decenni il Mount Gay XO abbia vinto numerosi premi e medaglie in tutto il mondo. Abbiamo lasciato un goccio nel bicchiere per entrambi i Rum e mentre nel primo il giorno dopo potevamo registrare un aumento della complessità nel secondo caso invece il prodotto andava via via spegnendosi.

La Morale comunque è sempre quella :

Ieri come Oggi i Rum di Mount Gay restano tra i migliori prodotti in circolazione e da quando hanno fatto uscire il 1703 è possibile degustare davvero dei grandissimi capolavori.

RANGE di VECCHIE EDIZIONI di MOUNT GAY (Tra cui la Bottiglia di XO che abbiamo Aperto)

RANGE di VECCHIE EDIZIONI di MOUNT GAY (Tra cui la Bottiglia di XO che abbiamo Aperto, ultima a Destra)

 

VECCHIA EDIZIONE di EXTRA OLD

VECCHIA EDIZIONE di EXTRA OLD

 

 

 

  1. rummer ha detto:

    che dire, l’articolo è scritto veramente male. quando si fa il confronto dei due rum non si capisce nulla: primo e secondo sono utilizzati in modo confondente. per favore, riscrivete tutto in modo comprensibile!

    • adminspirito ha detto:

      che dire, figliolo…… se non sai leggere non è mica colpa nostra.
      Abbiamo anche scritto in grassetto i nomi dei 2 Prodotti proprio per evitare agli analfabeti di confondersi.
      Per favore, rifai almeno la scuola dell’obbligo e vedrai che la prossima volta andrà meglio!!