A Tutta Asta

Posted: 7th maggio 2015 by adminspirito in ACQUEVITI VARIE, VARIE
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Salve

Prosegue il nostro lavoro di raccolta bottiglie da mettere in Asta per la causa della popolazione Nepalese. Sono iniziati ad arrivare i primi pacchi e vi volevamo avvisare che non è necessario spedire le bottiglie a noi, molto meglio contattarci via mail, inviare foto e descrizione della bottiglia che volete donare e poi aspettare di spedirla al domicilio della persona che si aggiudica l’ Asta (in questo modo facciamo 1 sola spedizione, altrimenti una volta arrivata a noi poi la dobbiamo rispedire a sua volta). Ad oggi le bottiglie sono già più di 20 e tra queste è possibile trovare sia Etichette Nuove sia Etichette Vecchie (prevalentemente di Whisky & Rum).

Il sito di ebay ci ha comunicato che ci vorranno 2 settimane per far partire l’Asta in quanto devono verificare che tutto sia in regola (da lodare sia per lo spazio offerto sia perché rinunciano alle loro normali commissioni). Quando tutto sarà pronto vi avviseremo attraverso queste pagine.

logoIntanto vi Presentiamo l’Associazione a cui andrà il Ricavato di tutte le Aste : Apeiron (vedi sito web). Numerosi sono i progetti messi in piedi da questa piccola Onlus (li potete leggere nel loro sito) che prevalentemente si occupa di Donne & Minori.

Sotto pubblichiamo una intervista rilasciato pochi giorni da Barbara Monachesi, referente di Apeiron in Nepal che dal 2007 vive a Katmandu per seguire tutti i progetti della Onlus di cui fa parte.

Nessuno vuole più dormire in casa, anche perché il Nepal continua a tremare per scosse minori, ma non si vuole neppure andare nei (pochi) campi per sfollati per paura dello sciacallaggio. “Ovunque spuntano teli di plastica prima usati per coprire i veicoli. Sotto prendono fiato mamme, bambini, spesso intere famiglie – racconta Barbara – e intanto la terra diventa fango, perché in Nepal la pioggia è incessante, e chi deve curarsi non tenta neppure di andare all’ospedale: tanto non sarà accettato”. Con oltre 7mila feriti, sembra infatti che le strutture ospedaliere nepalesi non abbiano retto il colpo. “Il fratello di una mia collega si è rotto il braccio durante il terremoto, lanciandosi giù da un palazzo mentre crollava. Solo dopo tre giorni è riuscito a farsi fare un gesso – continua la referente nepalese di Apeiron – in tutti gli ospedali mancano letti e personale”. Fuori resta una folla di persone.

In un paese dove l’acqua potabile non esiste e i black out di dodici ore sono all’ordine del giorno, sta iniziando a diffondersi anche la paura per l’approvvigionamento di acqua e beni primari. “I negozi sono chiusi e temiamo che gli aiuti arrivino troppo tardi”. Intanto, sul tema “aiuti umanitari” in questo momento regna il caos. È di martedì 28 aprile la prima riunione tra alcune delle onlus italiane che lavorano a Kathmandu. “Stiamo cercando di capire chi è sul posto per dare aiuti, ma le informazioni sono quasi inesistenti. Passata la paura, il vero timore sarà che il paese stenterà a rialzarsi proprio a causa di un mancato coordinamento sugli aiuti. In assenza di un governo operativo forte, infatti, non sappiamo chi prenderà in mano la situazione”.

Viste dal Nepal, le cifre delle vittime segnalate sui media internazionali sembrano poco credibili. Si parla di oltre 5mila morti, ma “non ci si rende conto quante aree del paese siano ancora completamente inaccessibili. Dopo oltre tre giorni, per esempio, non siamo ancora riusciti a metterci in contatto con uno dei villaggi che seguiamo nel distretto del Dhading superiore perché l’unico modo per raggiungerlo è fare 16 ore di cammino su un mulo”. Quando il premier Sushil Koirala precisa che “i morti potrebbero essere 10mila”, lo fa pensando proprio alle zone inaccessibili del paese. E secondo Barbara Monachesi, “potrebbe drammaticamente avere ragione”.

Al dramma delle vittime del terremoto, si aggiungono i danni agli edifici della valle di Kathmandu, che racchiudeva molti siti inseriti nella lista dell’Unesco.  Il Nepal vive principalmente di turismo e quindi per le loro finanze questo terremoto è un Doppio Brutto Colpo. Per fortuna malgrado gli ingenti danni buona parte degli edifici storici non sono crollati anche se ci vorrà del tempo per verificarne le condizioni (chiunque abbia passeggiato per la Durbar Square di Bhaktapur  sa benissimo di cosa stiamo parlando). Comunque le notizie che ci arrivano proprio da Bhaktapur ci fanno intuire che i maggiori crolli si sono verificati tra le costruzioni moderne piuttosto che agli edifici storici.

Riportiamo anche una breve intervista che ha rilasciato il famoso Alpinista Mesner sull’Emergenza Nepalese:

La Vera emergenza rimane la Popolazione Nepalese, soprattutto quella dei Villaggi di Montagna (chiunque ci sia mai stato sa che in Nepal praticamente non esistono strade ma solo sentieri e che basta un Monsone un po’ più violento del solito per isolarli per settimane, figuriamoci un terremoto di questa portata) in cui ancora nessun aiuto è mai arrivato. Si stanno usando tutti gli Elicotteri disponibili per andare a Soccorrere gli Alpinisti Occidentali sparsi per le Montagne, ma si da per assodato che un professionista della montagna, passata la paura, sa come cavarsela in queste situazioni. Bisogna concentrare gli sforzi sulla popolazione, soprattutto su quella dei villaggi di montagna. Inoltre la fretta di far rientrare tutti gli Occidentali rallenta notevolmente l’arrivo degli Aiuti in quanto l’Aeroporto di Katmandu è provvisto di 1 sola pista per i voli internazionali e questa viene perennemente occupata dai voli per far rientrare gli occidentali in patria.

Da parte nostra :

Ci vorranno circa 2 settimane prima che ebay ci comunichi che possiamo far partire questa particolare asta, tempo che non andrà sprecato in quanto lo utilizzeremo per continuare a stimolare tutte le persone che ancora non hanno aderito a questa iniziativa.

Prendete una delle vostre Bottiglie e mettetela a disposizione per questo particolare evento, vi garantiamo che vi sentirete subito meglio.

Per Domande e/o Informazioni scrivere a Francesco : lospiritodeitempi@libero.it