Salve

Prendo spunto da un piacevole scambio di opinioni avuto in questi giorni con Massimo Righi, attuale patron e selezionatore per Sestante & Silver Seal, per ribadire che gli italiani hanno tutto il diritto di vantarsi di essere stati i primi a selezionare e mettere in commercio i SingleMalt provenienti da una sola botte (Single Cask) e alla gradazione naturale di botte (Cask Strenght), facendo così nascere la figura dell’imbottigliatore indipendente (Indpendent Bottler).

Lo abbiamo scritto spesso che il pioniere di questa figura fu il nostro Silvano Samaroli che iniziò questo lavoro nel 1968, ma poco dopo altri italiani lo seguirono in questa avventura e nacquero così i marchi di Intertrade, Antica Casa Marchesi Spinola, Sestante, Moon Import e tanti altri ancora, che sarebbero arrivati dopo, senza dimenticari i vari selezionatori proprietari di locali o enoteche che sceglievano e mettevano in commercio degli imbottigliamenti fatti appositamente per loro.

Tutto questo avveniva in un periodo a cavallo tra gli anni 60 & 70 dove il whisky, in Italia, era diventato una bevanda molto ricercata, quasi uno status simbol, narrato da scrittori di grido e da viaggiatori incalliti che si erano spinti fino alle remote lande della Scozia per capire meglio la storia di questa magica bevanda. L’Italia era così diventato il mercato più importante di tutta l’Europa e con le vendite di migliaia di bottiglie di Blended come il Ballantines, cresceva anche la consapevolezza da parte di una nicchia di consumatori che ricercava l’essenza della qualità e della tradizione di questo oro liquido di Scozia.

SESTANTE

Ma torniamo ai nostri anni 60 ed alla figura dell’imbottiogliatore indipendente. Conoscete forse aziende Francesi o Tedesche che in quegli anni mettevano in commercio e selezionavano botti di whisky ? No ! Ed anche tra le aziende più naturali, cioè quelle inglesi, se si esclude la Gordon & Macphail non è che ne treviamo tante. Ora ce ne sono alcune, molto attive, che fanno risalire la loro nascita agli anni 30 o poco più, ma in realtà erano semplici negozianti rivenditori di whisky o piccolo artigiani/produttori di blended, che poi, solo dopo sono diventati anche indipendent bottler. Un esempio la Dauglas Laing lo scorso anno ha festeggiato il suo 60° anniversario, ma vi sfido a trovare bottiglie di single malt della loro etichetta degli anni 60 o 70. Non ci sono ! Loro erano, come tanti, dei mercanti di whisky e produttori di Blended (quindi acquistavano dalle distillerie grosse partite di whisky in botte) ed hanno avuto la fortuna, quando è esplosa la voglia di single cask di ritrovarsi nei magazzini una grandissima quantità di botti di Ardbeg e Port Ellen che li hanno resi famosi in tutto il mondo.

Ma non c’è modo di smentire il fatto che questa figura nasce, prende forma e si struttura in Italia, e solo dopo una 15° circa di anni, altri paesi seguiranno il loro esempio. Ma in ogni caso, proprio in quei primi 10 anni di attività, grazie ad un mercato ancora “vergine” gli Italiani faranno uscire e metteranno sul mercato centinaia di bottiglie che contribuiranno a fare la storia del single malt degli anni 60&70.

ANTICA CASA MARCHESI SPINOLA

Intendiamoci il whisky lo facevano (e lo fanno) le tante distillerie della Scozia, ma finiva in assemblaggi di centinaia di botti diverse che serviva per creare la “miscela” con cui la distilleria faceva uscire la propra etichetta. Una persona(l’imbottigliatore indipendente appunto) in quegli anni si “divertiva” ad entrare nei magazzini di una distilleria e poteva testare ed assaggiare centinaia di botti, fino a quando non riteneva di aver trovato la “sua botte perfetta”, solo a quel punto la acquistava e la faceva uscire sul mercato con il proprio marchio. Non fosse stato per gli imbottigliatori indipendenti, tante distillerie, diventate poi dei miti, come la CaolIla o la Strathisla (vendevano il proprio whisky solo all’industra del blending) sarebbero rimaste sconosciute al pubblico degli appassionati.

Andate a curiosare sui siti di aste o negozi speciallizati in whisky vintage e rari, scoprirete subito che le bottiglie più ricercate (e care) sono quelle messe sul mercate dai marchi italiani sopra citati. Tutti gli altri hanno imparato e sono arrivati dopo. anche le distillerie alla fine si sono rese conto di questo segmento di mercato ed hanno cominciato a far uscire imbottigliamenti Vintage e Single Cask per i propri estimatori (smettendo di vendere le botti agli imbottigliatori indipendenti purtroppo).

INTERTRADE

Ed oggi ?? Non credo di esagerare se dico che tra imbottigliatori indipendenti e selezionatori vari nel mondo ormai ce sono alcune centinaia e che sicuramente, complice il crollo del mercato italiano del whisky, contro la crescita di quello del Nord Europa, i più “facoltosi” si aggirano tra Germania e paesi limitrofi.

Infatti i Tedeschi e loro vicini sono dei gran consumatori di whisky, ma non solo, sono anche gran consumatori delle bottiglie di fascia premium (quello sopra i 100 euro per intendersi) e questo fa si che il mercato europeo del whisky guardi a questi paesi. E va bene che ancora si parla d’Europa, perchè il vero mercato emergente (sono quelli che hanno i soldi per comprare) è quello asiatico (Cina, India & Vietnam in Testa) ed il nostro timore è che, rivolgendosi ad un mercato che manca di tradizione & cultura del whisky (e che quindi non abbia gli strumenti per valutare la qualità assoluta), le distillerie producano prodotti sempre di più di qualità inferiore, per cercare di essere concorrenziali nei prezzi. E qui, come negli anni 60/70 è la figura dell’imbottigliatore indipendente che può rispondere alla domanda di qualità assoluta da parte dei consumatori appassionati.

Quindi trovo sacrosanto che gli Italiani vadano fieri ed orgogliosi di questo loro bagaglio di storia, conoscenza e passione. E ancora più giusto sia il fatto che le persone, che hanno creato e  ancora gestiscono queste piccole aziende, trovino il tempo ed il modo di trasmettere e tramandare questo grande bagaglio di esperienza accumulato in più di 40 anni di intensa attività.

Mentre ormai in tutta Europa e nel mondo si susseguono decine di

MOON IMPORT

 whisky  festival tutti uguali uno all’altro, qui in Italia potremmo avere tutte le possibilità per realizzare qualcosa di diverso, unico ed originale. Pensiamo soltanto al fatto che il più grande collezionista di bottiglie di whisky è un italiano (Valentono Zagatti che ha fatto pubblicare 2 libri sulla sua passione usciti in lingua Inglese), che le bottiglie più ricercate e pagate al mondo sono di Samaroli, Sestante, Intertrade, Moon Import e che queste persone sono ancora tutte in attività, non vi viene in mente che tutta questa esperienza, storia e tradizione potrebbe essere utilizzata per organizzare un appuntamento veramente unico ed importante nel mondo del whisky scozzese, qua in Italia.

Noi, nel nostro piccolo abbiamo sempre lavorato per costruire un percorso in questa direzione. Lo scorso anno abbiamo realizzato la rassegna “Incontri con l’Autore” che si muoveva proprio con questa filosofia e per il prossimo anno ci piacerebbe ripeterci con qualcosa di ancora più importante. In ogni caso scriviamo queste righe proprio per stimolare una riflessione in tal senso.

In ogni caso pensate a come sarebbe bello un festival dedicato al lavoro passato e presente degli imbottigliatori indipendenti Italiani. Uno spazio dove poter ammirare una collezione di bottiglie eccezionali e che hanno fatto la storia del whisky, dele sale dove poterli degustare in speciali masterclasses ed infine dei seminari dove poter ascoltare dai diretti interessati quello che è il loro bagaglio di esperienze e tradizioni accumulate in tanti anni di lavoro.

Allora si che avremmo persone che verrebbero per partecipare e assistervi dalla Francia, dalla Germania e dall’Inghilterra e aiuterebbe anche il lavoro dei vari imbottigliatori indipendenti italiani attuali che altrimenti rischiano di rimanere incastrati e travolti dai soldi Asiatici e Tedeschi.

Non è giunto il momento di lavorare ad un progetto del genere, dove i vari  attori ancora in attività si mettano a disposizione per organizzare e partecipare ad un festival diverso da tutti gli altri, sicuramente unico e originale, ma ricco di storia, tradizione e passione ??