Salve

Nell’articolo precedente abbiamo raccontato quello che sta succendo in questi anni negli USA, un movimento di MicroDistillerie nato anche dal bisogno di ri-apprioparsi di un settore artigianale che dagli anni 80 si è trasformato in una autentica industria con Distillerie di Whiskey più grandi della nostra Fiat. Così facendo si è finito per accentrare la granparte della produzione negli stessi posti lontani da quelli che erano stati i luoghi storici della distillazione di Bourbon & Rye Whiskey. Il racconto di oggi andrà alla ricerca delle radici del miglior Whiskey a Stelle&Strisce, erroneamente sottovalutato rispetto al cugino Scozzese, incontreremo marchi noti (Van Wikle, A. H. Hirsch) e meno noti (Bomberger, Mitcher’s) intrecciati assieme in una storia un è pò assurda che trasuda tradizione, ignoranza, affari, stupidità, denaro e tanto altro ancora.

C’è chi dice che la culla della Distillazione del Whiskey Americano siano le zone vicine ai monti Appalachi tra la Pennsylvania ed il West Virginia (con subito dopo il Tennessee ed il Kentucky), un territorio ricco di corsi d’Acqua purissima (indispensabili per le pratiche di Distillazione), boschi rigogliosi (per la produzione di legname da Botte) e una consolidata produzione cerealicola (la materia prima), il tutto inserito in un ambiente aspro, montuoso e ricco di vallate nascoste che permetteva di installare piccole distillerie anche nei periodi di clandestinità (oppure per sfuggire meglio ai controlli del Fisco). Se andiamo oggi a fare un giro in questi luoghi scopriremo che non c’è più una sola Distilleria in attività (basta anche solo guardare la mappa interattiva che abbiamo pubblicato nel precedente articolo). Con gli Anni 80 l’industria del Whiskey Americano si è definitivamente trasformata, pochi impianti giganteschi hanno acquistato i marchi più noti e apprezzati dai consumatori, accentrando la produzione in un unico posto malgrado in etichetta si riportino ancora i nomi dei luoghi storici dove erano nati (capita sovente che un consumatore appassionato di una certa marca di Bourbon si rechi sul posto per fare visita alla Distilleria e non trovi niente). Una produzione sempre più di tipo Industriale ha finito per ripercuotersi anche sul prodotto da punto di vista qualitativo, infatti oggi i vecchi Bourbon & Rye Whiskey distillati dagli Anni 80 in giù si vendono a prezzi molto alti (e sono altrettanto richiesti) proprio per il bisogno da parte del consumatore di riscoprire quel gusto artigianale che si perso negli ultimi 25/30 anni

DISTILLERIA BOMBERGER da una FOTO degli ANNI 30

DISTILLERIA BOMBERGER da una FOTO degli ANNI 30

Nella storia della zona dei Monti Appalachi (l’inizio della produzione del Bourbon & Rye Whiskey) troviamo una vecchia Distilleria della Penssylvania che probabilmente dirà poco anche ai consumatori più convinti, eppure il whiskey da lei prodotto quando era in attività è ormai considerato “il Santo Graal” della più pura tradizione distillatoria a Stelle&Strisce.

La Distilleria Bomberger inizia a produrre whiskey grazie al lavoro di un emigrante di origine svizzera nella seconda metà del 700 (inaugurata nel 1753). All’inizio altro non era che una modesta azienda che distillava acquavite ricavata dalla segale coltivata nei campi circostanti, lasciata invecchiare nei loro magazzini veniva messa in vendita direttamente in fatttoria (cosa comune per molte vecchie Distillerie dell’epoca e della zona). Come molte storie simili ad altre Distillerie di mezzo mondo continua a cambiare di proprietà fino a quando da semplice Fattoria si trasforma in vero & proprio impianto di Distillazione con un suo alambicco Pot Still di rame riscaldato a fiamma diretta ed un magazzino tradizionale in legno e terra battuta. Tra la fine dell’800 ed i primi del 900 sono ancora molte le distillerie operanti nella zona ed il whisky della Bomberger gode di buona fama tra gli appassionati che si recano fino al punto vendita della fattoria per farne buona scorta. Subito dopo il proibizionismo e la Seconda Guerra Mondiale alla Bomberger cominciano a Distillare un Whisky che verrà commercializzato come Michter’s (forse ora gli appassionati di Bournon incominciano a intuire qualcosa), un marchio destinato a diventare il diretto discendente & rappresentante della più pura tradizione distillatoria artigianale americana (generando così tanta confusione da far chiamare la Bomberger con il nome di Mitcher Distillery). Purtroppo per la Bomberger con gli anni 70 le cose iniziano ad andare male,  malgrado la buona reputazione le vendite calano drasticamente e un sistema di produzione molto vecchio non li aiuta ad essere competivi nel mercato moderno (non sono più i tempi dove la gente viene da te a comprare il whiskey, sei tu che devi raggiungere i consumatori).

I PICCOLI ALAMBICCHI POT STILL con cui VENIVA DISTILLATO il WHISKEY alla BOMBERGER

I PICCOLI ALAMBICCHI POT STILL con cui VENIVA DISTILLATO il WHISKEY alla BOMBERGER

Nel 1980 la Distilleria Bomberger è la più piccola degli USA e la più antica ancora in attivatà. I suoi impianti di Distillazione risalgono al secolo precedente e quasi nulla è stato modificato nel processo di produzione che ancora avviene con il vecchio alambicco Pot Still mentre il whiskey invecchia nei magazzini tradizionali siti accanto all’impianto (altro che le storie che racconta “Il Vecchio Jack”). Purtroppo come sta succedendo nello stesso momento ad alcune Distillerie Artigianali in Scozia la Bomberger non è più in grado di stare su un mercato dove ormai la concorrenza non si fa più sulla qualità del whiskey prodotto ma sul prezzo con cui sei in grado di presentarti al consumatore e su buone campagne marketing. Nella seconda metà degli anni 80 è costretta a dichiare fallimento e chiude definitivamente i battenti nel 1989.

La chiusura repentina (anche per via delle pratiche fallimentari) la lascia praticamente intatta, come una immagine fissata indistintamente nel tempo, per molti anni chi la visiterà dirà di averla trovata come pronta a funzionare in qualunque momento.

Il suo alambicco ed impianto di Distillazione è sempre li ma soprattutto sono i suoi magazzini, carichi di vecchie botti di whiskey che iniziano a fare gola ad altri commercianti di liquori che ne conoscono bene la qualità. Mentre si preparano a trovare il modo di acquistarlo chiedono ai curatori fallimentari di spostare le partite più vecchie in fusti di acciaio per impedire che un eccesso di tannini possa rovinarli. Intanto il Giudice Fallimentare per cercare di recuperare parte dei crediti decide di mettere all’asta una fetta del magazzino (soprattutto i lotti più vecchi), non sa ancora che con questa banale/normale operazione sta consacrando alla storia il whisky prodotto dalla Bomberger.

I lotti di botti vengono acquistati da un commerciante di liquori del Kentucky e commercializzati attraverso marchi famosi e/o creati appositamente che oggi si possono vantare di essere i whiskey americani più ricercati (e pagati) dai collezioinisti e appassionati. La A.H. Hirsch lancia il suo celebre Bourbon Whiskey Vintage 1974 (ne farà uscire molte versioni di 16 e di 20 anni) che è interamente prodotto con le botti (ed erano molte) più vecchie che si trovano nei magazzini. C’è chi dice che anche alcuni imbottigliamenti della Papa Van Winkle (soprattutto gli Over 20yo ed in particolare il 23yo) storicamente realizzati con il whiskey della W.L. Weller di LuisvilleKentucky (un altra distilleria che aveva avuto una storia simile alla Bomberger chiudendo nel 1991), siano stati prodotti utilizzando le vecchie botti acquistate nei magazzini della Bomberger.

QUESTO LIBRO RIPERCORRE la STORIA della A.H. HIRSCH e anche della BOMBERGER

QUESTO LIBRO RIPERCORRE la STORIA della A.H. HIRSCH e anche della BOMBERGER DISTILLERY

Nei giro di pochi anni (soprattutto ora che le scorte di vecchie botti sono terminate) i Whiskey di questi 2 celebri marchi vengono osannati dai critici come l’ultimo esempio sulla terra della maestra artigianale dei vecchi distillatori mentre i loro Bourbon & Rye si fregiano del titolo della massima espressione qualitativa. Tutta la fama che non aveva lambito la Bomberger (portandola prima al fallimento e poi alla chiusura) ora ricade sulle aziende che hanno “saccheggiato” il loro magazzino (Buffo No !?!). Ma il mondo degli addetti ai lavori inizia a ripercorrere a ritroso la storia di questi fantastici whiskey riportando almeno un pò d’attenzione sulle vicissitudini della distilleria della Pennsylvania che li aveva prodotti e contribuendo a far inserire la Bomberger nella lista dei luoghi storici degli USA fino a farla dichiarare Monumento Storico Nazionale.

Pensate che la Storia del suo Whiskey sia finita qui ?? Affatto !!

Avevamo detto che una buona parte (e soprattutte le più vecchie) delle loro botti erano state messe all’asta ma i whiskey più giovani furono lasciati proseguire il loro processo di invecchiamento nei magazzini. Purtroppo la Distilleria ormai abbandonata divenne meta continua di ladri e “assetati cronici” che vi si recavano di notte per attingere a tutto quel ben di Dio. Dopo alcuni episodi spiacevoli e per paura che quel magazzino potesse attirare in paese persone poco raccomandabili il Giudice della Contea decise per decreto che tutto il whiskey rimasto doveva essere bruciato e così fu. Non siamo convinti che questa sia stata una decisione saggia (mi ricorda la storiella del Marito che per fare un dispetto alla Moglie si è Castrato) ma comunque una volta emanato il decreto fu applicato alla lettera e tutto il whisky rimasto della vecchia produzione della Bomberger fu tristemente trasformato in “Spirito da Ardere”.

La Morale in questa storia la potete trovare anche da voi infatti è abbastanza facile tirarne le somme. La Bomberger, l’ultima, la più piccola e la più antica Distilleria Tradizionale degli USA è fallita perchè non vendeva il suo whiskey. Un gruppo imprenditiriale di commercianti di liquori invece lo ha fatto diventare una leggenda (e ci ha fatto un sacco di soldi) vendendolo con marchi appositamente creati. Oggi i sedicenti appassionati/consumatori pagano centinaia di euro le poche bottiglie rimaste ancora in vendita.

Tutto questo ci dimostra che il Mercato Moderno è sempre meno in grado di riconoscere & valutare la qualità di un prodotto (parliamo di questo e di altri campi). Ormai purtroppo per il successo di una azienda contano di più le qualità di Marketing, l’immagine (costruita) e le Pubblic Relation mentre in giro è pieno di presunti “Discepoli di Veronelli” che ci rifilano il loro verbo carico di Ovvietà & Aria Fritta.

Per questo (e per altri motivi) ci teniamo a precisare almeno 3 cose :

  1. Il prezzo non è affatto un indicatore della qualità di un prodotto (o almeno lo è della qualità imprenditoriale non sempre qualitativa)
  2. Fregatevene di punteggi, recensioni, guide d’Autore (anche di noi, al max prendetele come spunto di ispirazione) e affidatevi solo al vostro palato, assaggiate a apprezzate quello che vi piace, lui non si sbaglia mai e soprattutto è perfettamente in grado di accompagnarvi in un percorso di crescita sensoriale . Come diciamo sempre “i Gusti sono Insidacabili” e fregatevene di tutti quei “santoni” che vi rifilano la storiella del “è fantastico ma non siete in grado di apprezzarlo/valutarlo”. Assaggiate, Assaggiate e Assaggiate, vedrete che piano piano, come per incanto, diventerete i migliori esperti di voi stessi.
  3. I soldi della prossima Guida utilizzateli per acquistare una buona bottiglia

Oggi è possibile trovare di nuovo il Whiskey Mitcher’s (ovviamente prodotto in un altra zona e da un altra Distilleria), nello stato della Pennsylvania si è tornati a produrre il celebre Rye Whiskey per cui la zona era famosa (Dad’s Hat Pennsylvania Rye Whiskey) e marchi storici come il Papa Van Winkle dopo aver terminato le scorte di Bourbon delle vecchie distillerie chiuse continuano ad essere commercializzati perchè prodotti dai grossi impianti che ne hanno acquistati i diritti (in questo caso il marchio è stato comprato, commercializzato e prodotto dalla Buffalo Trace). Le MicroDistillerie stanno cercando di ricostruire un settore artigianale ormai quasi totalmente estinto ma prevediamo che sarà un lavoro lungo e difficile, del resto le competenze & conoscenze acquisite in 200 anni di storia non sono facili da rimpazziare.

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LA DISTILLERIA BOMBERGER OGGI che è DIVENTATA MONUMENTO NAZIONALE

LA DISTILLERIA BOMBERGER OGGI che è DIVENTATA MONUMENTO NAZIONALE

 

  1. […] a Louisville, Kentucky. Più artigianale e dunque meno facilmente reperibile. Il nome Michters (o Bomberger) è storico come l’Old Fitzgerald, anche se in realtà i produttori nuovi non c’entrano […]