Glenugie Malt Story

Posted: 5th gennaio 2014 by adminspirito in WHISKY
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Salve

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PRATICAMENTE SUL MARE

Oggi ci vogliamo occupare di una Distilleria che sarebbe potuta diventare un mito (ed in alcuni Paesi lo è diventata) ma che qui in Italia, ormai patria dei Torbati, non ha saputo conquistarsi un proprio spazio. Ne avevamo fatto un breve accenno durante uno degli ultimi articoli dedicati alle Distillerie del Gruppo Chivas ed ora è giunto il momento di dedicargli lo spazio che si merita.

Glenugie Distillery è stata classificata negli Speciali Cataloghi dei Blender come Distilleria “Top Class”, questo non vuol dire che il singlemalt prodotto dalle distillerie TopClass fosse sempre fantastico, ma se era uno dei migliori per realizzare Miscele&Blended va da se che doveva avere caratteristiche di qualità considerevoli. Inoltre nei libri dedicati al mondo del whisky scritti tra la fine dell’ 800 ed il primo 900 Glenugie era spesso riportata come esempio di uno dei più buoni whisky di tutta la Scozia. Sicuramente uno dei “testi sacri” per andare alle origini del whisky è il libro This Classic Whisky Book di Alfred Barbard, un bellissimo volume uscito alla fine dell’ 800 dove lo scrittore visita personalmente 150 Distillerie di Scozia & Irlanda (di cui 129 solo Scozzesi) e le descrive in maniera dettagliata sia dal punto di vista “operativo” (Sorgente d’Acqua, Torba, Impianti di Fermentazione, Distillazione, Botti, ecc..)  sia architettonico (Edifici, Struttura, Materiali, Dimensioni, ecc..) sia sulla qualità del whisky prodotto con una serie di informazioni sui prezzi e sulle classificazioni qualitative del periodo. Grazie alla sua opera e possibile ancora oggi ricostruire molte storie che altrimenti sarebbero andate irrimediabilmente perdute. big_6417312_0_720-732

Sfogliando il volume e leggendo le pagine dedicate alla Glenugie sul testo di Alfred Barnard è possibile provare a chiudere gli occhi e ….. provare a immaginare come doveva essere la Distilleria alla fine dell’ 800 :

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CARICAMENTO della TORBA nel FORNO

la Glunegie Distillery (fondata all’incirca nei primi Anni 30, presumibilmente tra il 1831 ed il 1834 su la sede di un antico Mulino) era la Distilleria più Orientale di tutta la Scozia. Situata su una Penisola che si buttava letteralmente nel Mare, Petheread, la cittadina che ospitava la distilleria era famosa per la pesca alle Aringhe ed alle Balene (tutt’ora esiste un museo dedicato a questa antica arte). La Glenugie era ubicata ai piedi di una collina ed in piena prossimità del mare, immersa in un paesaggio molto semplice ma sicuramente affascinante. Quando Barnard visita la Distillerria siamo nel 1875 ed ormai la qualità del suo whisky è così nota che i proprietari si stanno attrezzando per ingrandire i magazzini per l’invecchiamento, prevedendo un considerevole aumento di produzione. L’orzo utilizzato per la produzione del whisky viene coltivato in zona nel distretto di Buchan che come tutti (allora) sanno è della migliore qualità e si presta benissimo a produrre malto (bei tempi quelli). La Distilleria costruita interamente in ardesia & granito è ubicata su tre piani dove al primo è situato il Negozio & le Atrezzature, al secondo il Pavimento di Maltazione (Malting Floor) ed al terzo il “granaio” per lo stokkaggio dei cereali. Il forno è alto 25 metri, ha un pavimento di 30 metri quadrati realizzato con lastre di ghisa perforate ed una volta acceso con un carico di Torba può essere governato da un solo operaio che può lavorare 30 quintali d’orzo in sole 24 ore. La torba utilizzata è di ottima qualità e proviene da alcune torbiere vicino alla distilleria, le pile di torba fuori sono perfettamente asciutte ed in grado di soddisfare il fabbisogno di 2 stagioni. Interior_View_showing_purifier_with_spirit_safe_in_background_by_JR_Hume_1977_copOra il racconto prosegue con una descrizione accurata di tutto il processo produttivo descrivendo in maniera particolareggiata i modelli degli strumenti operativi (mulino per macinare l’orzo) e le capacità di lavoro (quanto macinano ed in quanto tempo). Stessa cosa per i grandi tini per la fermentazione, per gli Alambicchi (che a quel tempo erano 2) in cui si sofferma a descrivere come venivano riscaldati (a carbone ovviamente) e le capacità di contenimento di entrambi (5360 litri per la Prima Distillazione e 2860 lo Spirit Safe). Ancora descrizione accurate sugli strumenti che permettono di “girare & rimuovere” il contenuto dell’alambicco di quando in quando evitando così che si possa attacare alle pareti e bruciare. Inoltre anche una accademica disquisizione sul numero del tubi per refrigerare il Distillato appena pronto (WormTub). Interessante è la parte che riguarda il magazzino che al momento ospitava circa 80.000 galloni (con un potenziale di 150.000) di cui circa la metà apparteneva agli agricoltori che avevano conferito il cereale. Completano il capitolo un report sugli edifici della Distilleria che comprondono anche la bottega di un falegname (si occupa di riparare e costruire le botti per l’invecchiamento del malto) e le abitazioni per il Personale (dal Direttore agli Operai con le loro Famiglie). Questo quadro ci disegna come era una Distilleria un tempo, interamente autosufficente e che finiva per creare una vera e propria comunità (dai contadini per la coltivazione del cereale, agli operai per la raccolta della Torba, per lavorare in Distilleria, agli Artigiani per costruire le Botti, agli impiegati ed ai dirigenti, tutti risiedevano negli Edifici della Distilleria assieme alle loro famiglie). Un accenno finale sulla sorgente che forniva l’acqua alla Distilleria, ubicata nella brughiera a circa 3/4 Km dagli edifici, di ottima qualità e di elevata purezza (secondo l’università di Aberdeen che l’ha controllata risulta tra le migliori acque per il processo di produzione del whisky). La Marca con cui il whisky veniva commercializzato era Highland Malt ed era possibile trovarlo in tutta la Bretagna e le Colonie. La sua qualità è rinomata ed anche il rapporto qualità-prezzo molto interessante (questo Barnard ragionava come noi) inoltre è un whisky che matura molto rapidamente e di conseguenza è molto adatto alla miscelazione (dove si utilizzavano malti maturati minimo 3 anni).

L'ULTIMA DISTILLAZIONE A GLENUGIE

L’ULTIMA DISTILLAZIONE A GLENUGIE

Spero che il racconto vi sia piaciuto (sicuramente è un bel libro da leggere per tutte quelle persone curiose di conoscere il mondo del whisky di oltre 100 anni fa) ed ora proviamo a ripercorrere le tappe salienti della Glenugie dopo la visita di Barnard.

Con la fine dell’ 800 anche loro alternano momenti di apertura e repentini Stop con molteplici cambi di proprietà. Tra la fine del secolo e per tutto il primo quarto del 900 il suo whisky assume una fama di altissima qualità ( in verità anche negli altri periodi è sempre stato considerato molto buono) ma non viene mai imbottigliato come singlemalt, tutto il Glenugie finisce dentro qualche Bleded (in verità abbiamo trovato un Glunugie 5yo degli Anni 70 ma non sappiamo se è un imbottigliamento ufficiale). Essendo di proprietà del gruppo Long John dal 1937 al 1975 è probabile che quasi tutto sia finito nelle bottiglie di questo famoso blended (bottiglie che si comprano ancora oggi ad ottimi prezzi se le volete provare). Nel 1956 subisce il primo “ammodernamento” ed infatti si raddoppiano gli Alambicchi (da 2 a 4) ed il sistema di riscaldamento passa dal Carbone al Gasolio. Nel 1963 viene interrotto il processo di Maltazione in loco chiudendo il Malting Floor. Dopo il 1975 la Glenugie passerà al Gruppo Withbread ed è probabile che da allora il suo malto sia finito anche nei Blended del gruppo come Black Bottle e Islay Mist (ma secondo noi è nel Long Johon che bisogna andare a cercare il Glenugie). Passati gli Anni 80 la Distilleria non resiste alla crisi in quanto è troppo antica per essere ri-ammodernata (di conseguenza oneroso ristrutturarla) e purtroppo non si fanno avanti investitori disposti a rilevarla. Nel 1983 viene chiusa, il sito dove sorge venduto e la distilleria definitivamente smantellata. Soltanto qualche tempo dopo la Chivas acquisterà il marchio, i diritti ed anche lo stock di botti rimaste a magazzino (ci avesse pensato qualche anno prima forse oggi la Glenugie sarebbe ancora aperta).

IMBOTTIGLIAMENTO "CHIVAS" ACQUISTABILE SOLO NELLE DISTILLERIE del GRUPPO

IMBOTTIGLIAMENTO “CHIVAS” ACQUISTABILE SOLO NELLE DISTILLERIE del GRUPPO

Ed il suo whisky ??

Come abbiamo accennato non imbottigliò mai SingleMalt ed infatti i primi imbottigliamenti reperibili di Glenugie sono di Cadenhead’s degli anni 50 (averne una tra le mani non ci dispiacerebbe affatto). La particolarità del malto di Glenugie è che invecchiava prevalentemente in botti ex-sherry. Molto famosa (e oggi costosa) è la serie di Glenugie fatta uscire dalla vecchia Sestante mentre altri imbottigliamenti sono dei soliti Samaroli, Gordon&Machpail, Signatory, Douglas Laing, Duncan Taylor, ecc..

Oggi le poche bottiglie di Glenugie sono diventate oggetti da collezione molto costosi ma per fortuna la Chivas ogni tanto fa uscire una edizione limitata con quello che le è rimasto del magazzino. Sono sempre bottiglie da 50cl a Gradazione Piena e non si vendono a meno di 250 sterline (e sono in vendita esclusivamente nelle Distillerie del Gruppo Chivas). Anche la SMWA ha fatto uscire un paio di Glenugie ultimamente probabilmente acquistando le botti direttamente dalla Chivas. Essendo cessata la produzione nel 1983 tutti questi imbottigliamenti sono over 30yo.

LA NOSTRA BOTTIGLIA di GLENUGIE 23yo

LA NOSTRA BOTTIGLIA di GLENUGIE 23yo

Noi abbiamo ancora un paio di bottiglie di uno degli ultimi rilasci di Glenugie di Duncan Taylor per la Serie “Rarest of the Rare” (Raro tra i più rari), un 23yo del 1981 rigorosamente da botte ex-sherry.

La abbiamo già recensita lo scorso anno (potete leggere qui) ma l’altra sera ci abbiamo “fatto un altro giro” e dobbiamo ammettere che questi whisky invecchiati in sherry migliorano con il tempo. La cosa che ci ha colpito di più di Glenugie (e di questo imbottigliamento) è che malgrado lo sherry (che di solito tende a coprire ogni cosa) è possibile distinguere alla perfezione la caratteristiche del mallto, le sue note fruttate, speziate e leggermente balsamiche. Veramente molto buono da bere. Su whisky base è in vendita a 250 euro noi ancora lo possiamo offrire a circa 160 euro (finchè dura).

Sicuramente se questa Distilleria fosse stata di proprietà di una azienda come la Diageo ora il suo malto sarebbe al pari dei Brora, PortEllen, ecc.. Il Gruppo Pernod proprietario di Chivas non ha lo stesso interesse a volorizzare i singlemalt del proprio portafoglio ed è un peccato perchè tra Glenugie, Longmorn, Strathisla, GlenBurgie, ecc.. ne potrebbero fare di cose. Sicuramente il malto di Glenugie è uno di quelli da collezione più richiesto e con il tempo lo sarà sempre di più visto che ormai ne è rimasto veramente molto poco.

Se trovate in giro una Bottiglia tenetevela stretta !!

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QUELLO CHE RESTA OGGI delle VECCHIE WAREHOUSE (I Magazzini per l' Invecchiamento)

QUELLO CHE RESTA OGGI delle VECCHIE WAREHOUSE (I Magazzini per l’ Invecchiamento)

  1. Marco ha detto:

    Buon giorno, innanzitutto complimenti per il bel sito e la vs. competenza, in secondo luogo fisicamente dove siete ubicati ? perdonate ma sul sito non trovo traccia del vs. indirizzo, se volessi ordinare una bottiglia di glenugie 23 yo come posso fare ? grazie e buona continuazione

    • adminspirito ha detto:

      Salve
      Nella pagina dei contatti c’è scritto il nostro indirizzo.
      Siamo in centro ad Arezzo, Enoteca Le Carovaniere.
      Se volete venire da noi lo potete acquistare li altrimenti potete ordinare con i metodi via web con Spedizione.
      A disposizione, per maggiori informazioni ci contatti via mail.
      Saluti
      Francesco