Salve

Chiudiamo questa veloce “trilogia” sulle Acqueviti di Francia visitando una delle aziende di Calvados più nota del momento, il Domaine Dupont. La scelta di questa azienda non è casuale soprattutto dopo aver precedentemente trattato 2 aziende di Cognac & Armagnac che hanno fatto del rispetto della tradizione il loro marchio di fabbrica.

I LORO FRUTTETI

I LORO FRUTTETI

Da sempre appassionati del Brandy di Mele della Normandia, lanciati alla scoperta di una nuova azienda ci siamo sempre fatti influenzare dalle modalità produttive di queste per decidere se approfondiere il rapporto oppure lasciare perdere. Nella regione del Calvados dove la granparte dei produttori sono famiglie di Agricoltori & Contadini le scelte sulle modalità di coltivazione/produzione possono essere quelle che fanno la differenza. Qui negli ultimi anni si sono create 2 “correnti” composte dai “difensori della tradizione” (utilizzo esclusivamente di Meli ad alto Fusto, Calvados invecchiato solo in Botti Usate, ecc..) e i cosiddetti “innovatori moderni” (utilizzo di Varietà di Mele a Basso fusto più produttive,Calvados invecchiato in botti nuove, ecc..). Considerando che la Famiglia Camut (il nostro Calvados preferito) è sempre stato uno strenuo difensore della Tradizione anche noi ci siamo accodati su questa linea (ci siamo detti : se i suoi Calvados sono così buoni hanno ragione loro, punto) evitando di approfondire la conoscenza con quelle aziende che non avevano fatto la stessa scelta. Poi tempo fa, durante un pranzo con Alessandro Pugi che è in ottimi rapporti con la Famiglia Dupont, ci siamo ritrovati a parlare (molto bene) dei loro Calvados quindi abbiamo deciso di approfondire l’argomento.

dupont-logoL’azienda di Dupont è composta da poco più di 30 ettari nel cuore del Pays d’ Auge (il grandcru del Calvados) e per la realizzazione dei suoi Calvados coltiva 13 varietà diverse di Mele. La zona del Pays d’Auge con il suo terreno ricco di marmo & calcare non permette una crescita rigogliosa dell’apparato radicale degli alberi e questo si ripercuote sulle mele che rimangono di piccole dimensioni, ma al tempo stesso ricchissime di aromi & sapori. Malgrado la gran parte dei frutteti sia composta da Meli ad alto Fusto (la varietà tradizionale, meno produttivi ma di maggiore aroma/sapore) una 15ina di anni fa anche qui sono stati piantati circa 10 ettari di meli a basso fusto (il raccolto si può fare già dopo 4/5 anni e dalle loro mele si ottiene una maggiore estrazione di alcol). Contro il parere dei produttori tradizionali (alcuni di loro hanno provato/coltivato questi meli ma poi hanno finito per espiantarli) al Domaine Dupont sostengono che i Meli a Basso Fusto, se utilizzati in modo corretto possono servire per creare degli ottimi Calvados. Anche per il processo di Distillazione si sono dati da fare per apportare delle novità, soprattutto dopo che il figlio Jeromè Dupont ha trascorso lunghi periodi a Cognac per studiare ed apprendere i segreti dell’arte della distillazione Charentais. Infatti una volta tornato in Normandia, oltre a realizzare alcune modifiche all’alambicco, hanno deciso che il Calvados doveva essere invecchiato in botti nuove  per un periodo di 3/4 anni per poi essere trasferito in botti usate di secondo passaggio (i produttori tradizionali mettono il Calvados appena distillato in botti usate per qualche anno e poi lo trasferiscono nelle grandi botti dove ci può restare anche più di 80 anni). Inoltre la famiglia Dupont ha deciso di affittare un frutteto di 10 ettari di altrui proprietà perdendo così l’appellativo di Coltivatore-Produttore Artigianale sostituito con Produttore Industriale (per mantenere l’appellativo di Produttore Artigianale devi realizzare nella tua azienda tutto il processo produttivo e devi essere il coltivatore/raccoglitore di tutta la frutta che usi per i tuoi Calvados). Insomma dobbiamo ammettere che al Domaine Dupont hanno fatto di tutto per non starci simpatici (anche se in minima parte).

LE CANTINE DI INVECCHIAMENTO (In Foto la Botte Grande)

LE CANTINE DI INVECCHIAMENTO (In Foto la Botte Grande)

Però sollecitati a più riprese da Alessandro Pugi ci siamo presi una serie di bottiglie del loro range di produzione e siamo passati alla fase di “Tasting”” (basta chiacchiere saranno i tuoi Calvados che parleranno per te) e con nostra grande sorpresa ci siamo resi subito conto che i loro prodotti erano veramente molto interessanti. Dall’utilizzo di botti nuove mi aspettavo una netta & predominante nota vanigliata (come avviene nel Cognac e in altri produttori di Calvados) ed invece vi abbiamo trovato spezie di vara natura soprattutto di tipo secco/piccante come pepe, cardamomo, noce moscata, ecc… Anche il profilo aromatico delle mele era presente in tutti i loro Calvados con grande intensità/complessità, compreso in quelli di lunghissimo invecchiamento. In bocca vi abbiamo trovato dei prodotti di gran corpo/struttura, mediamente morbidi, senza quella “sviolinata-vanigliata” di certi Cognac/Calvados “moderni”.

Il range che abbiamo testato prevede :

calvados-reserveReserve : Calvados minimo 4 anni di invecchiamento. Il frutto è presente in maniera molto marcata ma il periodo trascorso in legno gli dona grande equilibrio. Si beve molto bene, godibilissimo.

Horse Age : Calvados di minimo 6 anni di invecchiamento. Qui le note tanniche/speziate della botte sono presenti in maniera molto più marcata regalandoci un prodotto di grande complessità. Il Frutto è sempre fresco & presente e la bevuta ti lascia un palato molto ricco di sapori. Possiamo cominciare ad abbinarci la fumata di un sigaro.

Plus de 12 annes : Calvados di minimo 12 anni di invecchiamento. Come diciamo sempre un gran Calvados lo si misura sugli invecchiamenti dai 12 anni in su. Prodotto veramente molto, molto buono da Bere, probabilmente uno dei migliori di tutta la gamma. Legno & frutto in perfetta armonia, morbido e equilibratissimo/gustosissimo.

Plus de 20 annes : Calvados di minimo 20 anni di invecchiamento. Dal calvados-20ans punto di vista aromatico si comincia a percepire quell’aroma tipico di “vecchio” che i Francesi chiamano “Rancio”, rendendo il tutto veramente molto appagante. Purtroppo in bocca la nota astringente del tannino incomincia ad essere un pò invasiva, lasciandoti il palato troppo asciutto.

Plus de 38 annes : Calvados di minimo 38 anni di invecchiamento. Grande Bouquet e grande complessità. Valgono tutte le cose riportate sopra anche se qui la nota tannica è decisamente “troppo”. Al palato è il retrogusto secco/tannico che purtroppo ti rovina la degustazione lasciandoti in bocca una sensazione poco appagante, peccato.

Il loro Range di produzione, come potete vedere dal sito è decisamente molto più ampio, noi ci siamo limitati a provare/recensire i Calvados sopra riportati.

Tutta questa storia ci ha dimostrato 2 cose :

1 – Non bisogna mai avere preconcetti, è sempre meglio provare/degustare ogni prodotto e valutare il lavoro di ogni azienda dal loro risultato finale. In questo caso la Famiglia Dupont ha dimostrato di produrre dei grandi Calvados malgrado non si attenga proprio a tutte le regole della Tradizione.

2 – Non è affatto detto che un prodotto più è vecchio più è buono. Nel caso della produzione dalla Famiglia Dupont abbiamo potuto notare che i loro Calvados migliori sono quelli che vanno da 15 anni in giù. Per tutti gli altri quella nota tannica eccessiva finisce per diventare un piccolo difetto, rendendo alcuni loro Calvados un pò “squilibrati” soprattutto nel gusto.

 

L' ALAMBICCO A DOPPIA DISTILLAZIONE CON CUI PRODUCONO I LORO CALVADOS

L’ ALAMBICCO A DOPPIA DISTILLAZIONE CON CUI PRODUCONO I LORO CALVADOS