Benrinnes Malt Whisky

Posted: 26th luglio 2013 by adminspirito in WHISKY
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Salve

Torniamo ad occuparci di whisky con un malto di questa distilleria dello Speyside a noi completamente sconosciuta fino a pochi mesi fa. Fu durante l’edizione del Roma Whisky Festival che assaggiai per la prima volta un whisky della Distilleria Benrinnes (lo avevano scelto come imbottigliamento ufficiale del festival) e ne rimasi positivamente colpito per quel suo aroma/sapore un pò particolare, fatto di malto, fumo e spezie che ci ricordava certe bottiglie del passato assaggiate ultimamente. Quindi quando l’altro giorno mi sono trovato a girovagare nella cantina della Sarzi Amadè alla ricerca dei vecchi imbottigliamenti della Douglas Laing, imbattutto in una bottiglia di Benrinnes ho deciso subito di prenderla per non perdere l’occasione di provarla.

LA DISTILLERIA BENRINNES nella CAMPAGNA dello SPEYSIDE

LA DISTILLERIA BENRINNES nella CAMPAGNA dello SPEYSIDE

 

La Benrinnes è una di quelle distillerie che riservano tutta la propria produzione all’industria del Blended ed infatti il suo whisky è molto richiesto per l’elaborazione delle miscele di J&B, J. Walker, Crawford’s 3 Star, ecc.., anzi sembra che per le aziende dei vari “MasterBlender”, il suo malto sia tra i più ricercati & apprezzati. Non è mai uscito con una propria etichetta di SingleMalt a parte 2/3 edizioni speciali della Diageo (a cui la distilleria appartiene) ed anche le etichette degli imbottigliatori indipendenti non sono poi molte in verità.  

b2La Benrinnes è stata fondata nel 1835 e fu costruita sul sito di una altra distilleria ormai chiusa e abbandonata. Nel 1896 fu interamente distrutta da un incendio (in quel periodo non era una cosa infrequente) e fu interamente ricostruita con i sistemi moderni dell’epoca, dotando la distilleria di un impianto elettrico. Come molte delle distillerie di whisky scozzesi ha cambiato diversi proprietari fino a quando verso gli anni 20/30 è entrata a far parte del “portafoglio” delle distillerie della futura Diageo. A metà degli Anni 50, poco prima che scoppiasse un nuovo boum del whisky la Benrinnes fu interamente ristrutturata a ammodernata, finendo per sostituire il tradizionale pavimento di maltazione con il metodo “Saladin Box” in voga in quegli anni (un metodo che consente sempre di maltare l’orzo in distilleria). Nel 1966 è aumentata la capacità produttiva e gli alambicchi sono stati raddoppiati (da 3 a 6). Anche se le informazioni in materia sono poche è assodato, dalla disposizione e dal numero degli alambicchi che alla Benrinnes venisse applicata una specie di Tripla Distillazione Ridotta (come usano fare anche alla SpringBank), particolarità quasi unica che è rimasta immutata fino alla fine del secolo. Inoltre la Benrinnes è una delle ultime distillerie ad utilizzare come metodo di raffreddamento & condensazione il tradizionale “Worm Tubs” (una serpentina di rame immersa in vasche di acqua fredda corrente), il classico sistema che un tempo tutte le distillerie sfruttavano in quanto permetteva una condensazione più delicata  che invece ora non utilizza quasi più nessuno. Ad oggi il Benrinnes è uno dei whisky più utilizzati dalla Diageo per i suoi blended e non ha nessuna intenzione di farlo imbottigliare come singlemalt.

GLI ALAMBICCHI della DISTILLERIA

GLI ALAMBICCHI della DISTILLERIA

Ma veniamo alla bottiglia che abbiamo trovato :

E’ una edizione della Old Malt Cask di Douglas Laing, quindi è stata imbottigliata alla gradazione elevata di 50% (come tutta la serie). E’ stato distillato nel 1981, cioè in un periodo in cui si maltava ancora l’orzo in distilleria (dal 1984 l’orzo sarebbe stato ordinato alle malterie centralizzate) e si utilizzava il sistema della tripla distillazione ridotta (abbandonato probabilmente al cambio del secolo/millennio). E’ stato imbottigliato nel 2001 all’età di 19 anni ed il suo invecchiamento è avvenuto in una botte ex-sherry. Ha trascorso questi 12 anni in bottiglia nelle fresche cantine della Sarzi Amadè.

Ce ne versiamo un goccio nel bicchiere :

Dal colore decisamente scuro ed intenso capiamo subito che la botte doveva essere un fresh fill sherry (botte di 1° passaggio), “slurp”. Lo portiamo al naso ed è una esplosione di aromi fruttati, vinosi, di frutta secca, passa, candita, spezie con una decisa & abbondante nota fumosa. Grande equilibrio nel bouquet tutte le componenti sopra descritte sono presenti in maniera decisa/evidente ma nessuna prende il sopravvento. In bocca è ancora meglio, con un attacco morbido che quasi subito si sposta su dei sapori speziati e di frutta secca/candita mentre il fumo nel palato diventa cenere, spek, legna bruciata. La nota fumosa in bocca è molto marcata e si sposa alla perfezione con il carattere morbido dato dallo Sherry, in certi momenti sembrerebbe quasi un malto di islay se non mancasse la componente torbata/jodata. Lo si beve che è un piacere, un sorso tira l’altro, è delicato, fine ma deciso e di grancorpo. Il finale è lungo ed intenso.

Cosa dire !?! E’ un malto molto gradevole da bere (ed un whisky andrebbe bevuto no ?!) morbido ma non troppo, fumoso ma non troppo, vinoso ma non troppo. Forse in bocca non sarà un “mostro” di complessità ma resta una ottima espressione di un modo di fare whisky ormai purtroppo quasi scomparso. Anche la componente vinosa donata dalla botte di sherry è decisa e morbida, ma senza arrivare a quel dolce forzato & stucchevole di certi malti ex-sherry moderni che vanno tanto di gran moda oggi. In certi momenti mi ricorda i vecchi Mortalach, privi però di quella pesantezza che li contraddistingue e con un sapore molto più fine e fruttato. Tutto sommato resta uno stile unico non facile da assimilare ad altri e soprattutto il tannino non è mai invasivo come ogni tanto succede in certi old ex-sherry style. Bere questo Benrinnes è come provare a fare un salto indietro nella storia del whisky, giocando a riscoprire quelle differenze di stile & territorialità oggi ormai un pò troppo omologate tra di loro che finiscono per far assomigliare troppo spesso i malti in questione.

E se consideriamo che il prezzo di questa bottiglia (Mr. Sarzi in questi anni non ha quasi mai aumentato i prezzi) è rimasto praticamente immutato dal 2000 non c’è bisogno che aggiunga altro sul rapporto qualità-prezzo di questo whisky.

Appena terminata l’estate e con l’autunno alle porte lanceremo una promozione su questa e su altre vecchie bottiglie che abbiamo scovato nelle rimanenze dalla Sarzi Amadè. Succede spesso con dei listini così “complessi” qua in Italia, negli anni si vendono i vari Ardbeg, Macallan, PortEllen, Brora, Laphroaig, ecc.. e in magazzino rimangono whisky meno famosi ma non per questo meno buoni. Le prox bottiglie in degustazione saranno un Ardmor 21yo del 1979 (l’unica distilleria di whisky fortemente torbati dello Speyside) ed un Dufftown 20yo del 1981 in botte ex-sherry. E poi altre bottiglie seguiranno come dei Glenlossie, Glenburgie, ecc…  perchè l’etichetta Old Malt Cask di Douglas Laing è nata tra la fine degli anni 90 e l’ inizio del 2000 quindi siamo convinti che le bottiglie uscite nei primi 2/3 anni di attività fossero tutte di Ottima Fattura. Gli stessi imbottigliamenti di Silver Seal dell’epoca erano fatti con le botti dei magazzini della Douglas Laing. Senza dimenticare che i whisky prodotti/distillati nel periodo Under Anni 90 (diciamo dal 1985 in giù) godono ancora di una artigianalità ( di conseguenza anche di qualità) che oggi si fa sempre più fatica a ritrovare.

  1. pino perrone ha detto:

    Il sistema di parziale tripla distillazione della Benrinnes è stato in attività dal 1974 al 2007 inclusi. Ciao

  2. […] l’uso dei worm tubs o la parziale tripla distillazione; date un’occhiata qui e qui), Benrinnes produce un distillato decisamente particolare, spesso caratterizzato da una non […]