Poker di Calvados

Posted: 7th dicembre 2012 by adminspirito in CALVADOS

Salve

Ormai la nostra “full immersion” nel mondo del Brandy di Mele della Normandia è in piena e febbrile attività. Quindi ieri sera abbiamo pensato di prendere 4 bottiglie di Calvados, che avevamo aperte da tempo, metterle in fila e divertirci a fare una degustazione comparativa. Un esercizio che abbiamo fatto decine di volte con tanti prodotti, ma mai per il Calvados. Probabilmente sarebbe stato più “didattico” fare una degustazione comparativa tra gli stili e tipologie del Brandy Normanno (Pays d’ Auge, Domfrontains, Calvados AOC) ed in futuro lo faremo di sicuro, ma in questa occasione “abbiamo fatto di necessità virtù” (le bottiglie già disponibili) e quindi ci siamo attrezzati con 4 Calvados di produttori diversi, tutti della zona del Pays D’ Auge AOC. Anche le tipologie ed invecchiamenti, per almeno 3 sono pressapoco le stesse, quindi più facile fare un raffronto-confronto.

Sinceramente, più “scaviamo” nel mondo e nei prodotti di questo Brandy, più ce ne innamoriamo. Del resto, anche allargando il discorso ad altre “aqueviti più nobili” come Cognac, Armagnac, Whisky, ecc.., quante ne possiamo trovare che vengano prodotte con le stesse cure maniacali/tradizionali utilizzate in Normandia ?? Ben poche ve l’assicuro !! Fermentazioni lunghissime (da disciplinare nel Pays d’Auge minimo 42 giorni) che donano profili aromatici di grande coplessità, distillazioni in piccoli alambicchi Pot Still ancora riscaldati a Legna, invecchiamento tradizionale in botti di solo Calvados, ecc… L’unico settore che ci piacerebbe “esplorare e confrontare” è quello dell’imbottigliamento alla “gradazione naturale di botte”, difficile da riscontrare. Comunque resta veramente un gradissimo (e buonissimo) Brandy di lungo invecchiamento, che sa regalare aromi, sapori ed emozioni rare.

In attesa di “perderci” nelle 3 bottiglie “rare” che si siamo regalati per Natale veniamo a questo Poker di Calvados partendo dai primi 3 che, pressapoco, dovrebbero avere la medesima età :

  • LECOMPTE 5 Anni
  • CHRISTIAN DROUIN Reserve
  • BERNARD AMIOT Gran Reserve
  • ROGER GROULT Venerable

Il primo, Lecompte, è un produttore “giovane”. Grande appassionato di questo Brandy, ha aperto e fondato la sua azienda negli anni 70 e si è da subito distinto per la volontà di produrre un Calvados nel pieno rispetto della tradizione. Il tempo gli ha dato ragione ed ora i suoi Brandy sono tra i più ricercati ed apprezzati al mondo. Per 2 anni di fila ha vinto il concorso come  “distillato più rappresentativo di Francia” da servire sui voli del Concorde Nazionale, battendo la concorrenza di Cognac, Rhum, Armagnac.

Il secondo, Christian Drouin, è uno dei produttori più famosi e venduti in tutto il mondo. Proprietari anche dell’azienda del Domfrontains Luis Lauriston, i suoi Calvados, ogni anno fanno incetta di Premi & Medaglie. E’ uno dei pochi che ha lanciato la serie del Calvados Cask Strength (gradazione naturale di botte) ed anche di quelli invecchiati in botti diverse da quelle tradizionali come Porto, Madeira, Sauternes, ecc…. Vanta una grande produzione allegata ad un alto standard qualitativo, cosa per niente semplice.

Del terzo invece, Bernard Amiot,  ho fatto molta fatica a reperire informazioni. Niente sito web o articoli che ci parlino del suo lavoro. L’unico documento che ne descrive l’attività è a firma di Pepi Mongiardino della MoonImport (uno degli Italiani più appassionati e grande conoscitore di Calvados) e recita pressapoco :  Piccolo produttore di Sidro dalle parti di Cambremer, nel cuore del Pays d’Auge, ogni anno distilla in maniera interamente artigianale solamente 4 botti di Calvados. Tutta la produzione viene acquistata ed imbottigliata per noi (Mongiardino). I suoi Calvados rappresentano la pura tradizione del Brandy di Normandia.

Il quarto, Roger Groult, invece è uno dei produttori storici della Normandia. Azienda presente sul mercato Italiano da tanti anni, produce diverse tipologie di  Calvados, utilizzando in prevalenza meli a basso fusto. La sua cantina, veramente bella da vedere e visitare, vanta una grande esposizione di botti. Se parlassimo di Cognac potremmo considerare la sua azienda come un Martell o Hine. Mette in commercio delle riserve molto vecchie senza età dichiarata.

Veniamo ora alla degustazione vera e propria :

Tra i 4 è quello di Drouin ad avere il colore più chiaro quindi decidiamo di partire da lui : al naso è una vera e propria “esplosione di profumi”, un bouquet di grandissima intensità, ci ricorda per potenza armonica certe Grappe e certi Rhum Agricol. In bocca si sente forte e decisa la componente “acidula/fresca” delle mele, accompagnata da una nota di spezie dolci vanigliate, probabilmente acquisite durante il soggiorno in botti di legno nuovo. Ottima persistenza in bocca.

Passando a quello di Lecompte, dal colore leggermente più scuro, si sente un minor impatto aromatico, mentre in bocca risulta più “levigato”, setoso e morbido. Si sente molto meno la nota acidula delle mele, mentre le note speziate sono decisamente presenti e sono prevalentemente di tipo piccante. Un Calvados che sembra essere molto più maturo e vechio dei 5 anni dichiarati in etichetta. Lunga persistenza in bocca, ma soprattutto grande equilibrio. Considerando che è il suo prodotto “base” è veramente un gran bel bere.

E’ il turno del Calvados di Amiot ! Al naso risulta abbastanza simile a quello precedente, ma in bocca invece risulta decisamente più denso, grasso, oleoso. In certi momenti ti sembra quasi di poterlo masticare. Un brandy veramente saporito, complesso ed equilibrato. Non somiglia a nessuno dei suoi predecessori è un prodotto a se. Molto buono e dal finale molto lungo, forse tra quelli degustati fino ad ora è quello che meglio si accompagna alla fumata di un sigaro.

Ultimo dei 4 è quello di Groult ! Qui il discorso è un pò diverso, perchè mente gli altri erano tutti Calvados da inserire nella fascia 5/7 anni, questo di Roger Groult, pur non avendo un età dichiarata in etichetta, si presenta come un  blend di acqueviti di almeno 20 anni di invecchiamento. E’ normale che da un Calvados di questa età ti aspetti qualcosa di più rispetto ai suoi predecessori. Il colore è ovviamente più scuro, ma non troppo. al naso la nota acidula/fresca delle mele è stata sicuramente smorzata dal tempo ma comunque non si registra una grande intensittà aromatica. I profumi tipici del Calvados sono presenti tutti, nessuno escluso, ma in maniera delicata. Anche in bocca si ritrovano tutti i sapori del Calvados di lungo invecchiamento, ma ci sembra che abbia poco corpo (ne abbiamo sentito molto di più in quello di Amiot). e’ come se il Brandy in questione fosse leggermente “slavato”, un pò piatto al palato, ma non al sapore. Ripeto se li cerchiamo li troviamo tutti, dalle mele a soprattutto le spezie ed il legno, ma non si esprimono con grande intensità. Tutto sommato abbastanza elegante e di Media peristenza.

Ecco è terminato il divertente racconto/confronto di questi 4 Calvados, dove ognuno rappresenta una tipologia produttiva aziendale ben diversa.

Intanto in noi si rafforza sempre di più la volontà, ad anno nuovo, di fare un viaggio in Normandia alla scoperta del Calvados Tradizionale. Poi i paesaggi sono veramente da cartolina e la cucina, seppur non molto complessa, sicuramente sa essere molto accattivante !

Quindi……… a Tutto Calvados !!

  1. […] Guillaume, produttore, mi dicono gli esperti, di uno dei migliori Calvados in circolazione, Francesco ne parla qui. Produzione di sole 40.000 bottiglie, in Italia è distribuito da Velier e mi ha detto abbia una […]