Salve

Molto spesso, affascinati dai prodotti come Whisky, Rum, Armagnac ci lasciamo trasportare e finiamo per dimenticarci delle “cose di casa nostra”. E pensare che in questo periodo, il nostro Distillato Nazionale è molto ricercato, richiesto (e quindi venduto) all’Estero, paesi Teutonici in testa. Probabilmente una parte del merito sarà dovuta al suo costo contenuto, rispetto agli altri Spirits (un pò come per il Prosecco nelle Bollicine), ma noi siamo convinti che la “rivoluzione qualitativa” degli ultumi 15/20 anni, ha portato la Grappa a livelli prima impensati.

Del resto per tradizione la Grappa era un prodotto “povero”, realizzta con gli scarti della lavorazione del Vino, gli si chiedeva solo di produrre alcol a buon mercato. Ogni famiglia di contadini/vigniaioli aveva il suo “alambicco artigianale” e quando era il momento si passava alla fase di distillazione. Per i più “modesti” l’alambicco altro non era che il vecchio calderone di Rame (tipo quello per fare la polenta), ben chiuso con un coperchio, messo sul camino e sigillato con una mistura di acqua e farina. Piccoli alambicchi per lo più clandestini ! Le aziende più “consistenti” invece avevano un alambicco “tradizionale”, magari di quelli a “tassa giornaliera”, che gli permetteva di distillare per una settimana intera, senza andare incontro alle incombenze burocratiche/finanziarie. Non siamo mai riusciti a capire invece quanto fosse radicata qui da noi la tradizione, molto bella, degli “alambicchi ambulanti a domicilio”. Cioè dei veri impianti di distillazione, montati su carri, che si spostavano da un azienda all’altra a domicilio per distillare le vinacce.

Comunque la si guardi, la storia della nostra Grappa è legata alla tradizione, alla terra, alla gente ! Viene da chiedersi perchè in certe regioni sia sopravvissuta e in altre sia quasi scomparsa. Interessante, per noi, era la proposta di legge fatta un paio di anni fa da un esponente della Lega Nord, che mirava a “legalizzare totalmente” la piccola distillazione artigianale (era previsto un “tetto Massimo” di Alcol da produrre, molto basso), svincolandola dai mille balzelli e incombenze burocratiche e facendola diventare una normale attività artigianale/agricola, come ad esempio la produzione di Vino e quella di Marmellate. Proposta di Legge rimasta solo Proposta, in parte per le perplessità e le pressioni dell’ AssoDistill, l’Associazione di Confindustria che riunisce gran parte dei Distillatori ( e distillerie) Italiane.  Sicuramente interessante, anche perchè permetteva il rilancio di una tradizione che avrebbe sicuramente coinvolto molti giovani.

Purtroppo in questo paese, come tutti sanno, non è stato possibile  liberalizzare neanche le licenze dei Taxi, figuriamoci le Patenti da Distillatore.

Detto questo oggi ci vogliamo occupare di una distilleria che opera in uno dei territori d’ Italia dove l’arte della distillazione e della produzione di grappa è stata portata avanti dai contadini e/o da piccoli vigneron : Le Langhe in Piemonte e la distilleria in questione è quella di Mario Montanaro (vedi sito).

Vedi Video Distilleria Montanaro : VIDEO GRAPPA & DISTILLERIA MONTANARO

Il Piemonte è una di quelle regioni dove si trovano numerose distillerie ancora oggi in attività, di cui la maggiorparte sono rimaste di proprietà e a conduzione familiare. Noi abbiamo conosciuto la distilleria Montanaro proprio con un viaggio in Piemonte, abbbiamo degustato le loro grappe, ascoltato la storia e ne siamo rimasti affascinati. Fondata nel lontano 1885 la distilleria Montanaro si fregia del titolo di essere stata la prima a distillare le varietà di grappa con vinacce monorigine, facendo così nascere la Grappa di Barolo. Acquistata qualche anno fa dalla persona che ha fondato il marchio di EatItaly, è stata lasciata libera di continuare a produrre le loro grappe nel solco della tradizione delle Langhe. I processi produttivi sono simili a quelli di altre distillerie della zona, magari con nomi anche più famosi, ma a noi ci è piaciuta proprio per quello per cui si è presentata : una Distilleria di medie proporzioni che vuole continuare a produrre le proprie grappe nel rispetto della tradizione e senza farzi troppo influenzare dai gusti “modaioli” di questo periodo.

GRAPPA di BAROLO 1995

Il loro “pezzo forte” restano sicuramente le grappe da vinacce di Nebbiolo da Barolo, di cui è possibili trovare delle riserve veramente “ancestrali”. Ci sono rimaste le ultime bottiglie della Grappa 1962 imbottigliata nel 2011. Oppure la loro classica Barolo Vintage, bottiglia squadrata piacevole confezione di legno, che ora porta il 1995 (cioè invecchiata 16/17 anni). Oppure altre grappe come la morbida Grappa dell’Alchimista fatta con un blend di varie annate di media invecchiate 3/5 anni. Infine (siamo partiti al contrario questa volta) le tante grappe bianche monorigine, Barolo, Moscato, Barbera, Dolcetto, Barbaresco, Arneis, ecc…..

Notevole, rispetto ad altri produttori anche più famosi, è il grande rapporto qualità-prezzo delle Grappe Montanaro. Ad esempio la Vintage di Barolo 1995, nella sua bella bottiglia schiacciata nel bauletto di Legno costa circa €. 40. La mitica 1962 costava appena 60 euro, mentre la Morbida e Setosa Grappa dell’alchimista la potete trovare a circa 22 euro. Infine tutta la serie di grappe Bianche Monovitigno, nella loro scatola, stanno appena sotto i 20 euro. Interessante è anche una serie di Vecchi Brandy degli anni

GLI ANTICHI BRANDY del 1964 - 1972 - 1974

 60/70, proposti ad un prezzo veramente accattivante : distillati nel 1964 – 1972 – 1974,  lasciati in botte fino allo scorso anno ed offerti a partire dai 45 euro. Brandy distillati in Val di Susa, messi a dimora in botti di rovere di slavonia e dimenticati in cantina per più di 40 anni. Ri-trovati e Ri-scoperti dalla famiglia Montanaro sono stati imbottigliati lo scorso anno. Un modo piacevole e divertente per andare alla ri-scoperta della tradizione del brandy Italiano.

Poi ci potete trovare altri prodotti come il Barolo Chinato, le nocciole del Piemonte, cioccolatini ripeni di Grappa, ecc…

Se passate da quelle parti andate pure a trovarli e a visitare la distilleria, se invece vi interessa qualcuna delle loro grappe contatteci pure, vi consiglieremo per il meglio.

 

  1. peppe ha detto:

    ciao , questa volta vi ho scritto in privato per avere delle quatazioni e notizie. a presto,Peppe.

  2. […] Per completare, vi invito a leggere un articolo del nostro amico Francesco sulla grappa. […]

  3. Decanter ha detto:

    Ciao Francesco, ieri sera sono stato a cena alla “Trattoria La Rosa” a Lonato del Garda. Il proprietario è un mostruoso conoscitore di Grappa ed altri distillati (Pensa che lavora regolarmente in Moldavia, Russia..ecc..al servizio di Presidenti (Putin, Voronin) e altre personalità illustri dove fa blend di cognac e compagnia bella. Possiede una collezione di oltre 9.00 grappe diverse, membro ANAG BRESCIA, PRESTIGIATORE incredibile e ristoratore fantastico (solo pesce). Te lo raccomando, quando sei da queste parti non farti scappare una visita da lui e alla sua cantina
    Ciao marco

  4. Decanter ha detto:

    9.000 grappe, non 900