Lo Spirito dei Tempi….

Salve

I Rum della zona del Fiume Demerara in Guyana Britannica che sono arrivati fino alle “nostre tavole” sono al massimo degli anni 70 e provengono prevalentemente dalle cantine dei vari mercanti di Spirits, sia Scozzesi che Inglesi. Fanno eccezione gli ultimi Rum Demerara (da quando usano la bottiglia “storica” in vetro scuro) importati dalla Velier che invece sono stati prelevati direttamente dai magazzini in Guyana. Ma anche tra questi imbottigliamenti, ci sembra che, non si vada più indietro del 1973.

Fenomeno in parte dovuto al fatto che il “movimento rum premium” qui da noi esplode alla fine degli anni 90 sull’onda del successo del Ron Guatemalteco Zacapa. Non è che prima non ci fossero Demerara, è che questi venivano “bevuti” e molto raremente finivano a far “da collezione” (cosa che invece ha permesso a tanti vecchi whisky di arrivare fino ai giorni nostri).

Oggi ci occuperemo di 2 vecchi Demerara distillati nei lontani anni 50 e che sono “sopravvissuti” fino ai giorni nostri :

Un Rum Demerara di 26 anni, come riporta l’etichetta, imbottigliato dalla MoonImport di Genova. Come si può leggere dalla bottiglia l’etichetta è da 75cl, quindi per forza di cose antecedente al 1990. lo abbiamo chiesto direttamente al suo patron, Pepi Mongiardino, che ci ha confermato che questo è stato il suo primo imbottigliamento di Rum Demerara, fatto uscire nel 1985, il che ci porta a confermare (per matematica virtù) che questo rum è stato distillato nel 1958. Quando prendiamo la bottiglia in mano (che faceva parte di una collezione di vecchi whisky che abbiamo acquistato un paio di mesi fa) ci colpisce il fatto che il suo “livello” di rum all’interno sia rimasto praticamente “perfetto” (cosa che ogni tanto avviene, ma comunque abbastanza rara, soprattutto in bottiglie vecchie). Quando l’abbiamo aperta ne abbiamo compreso il motivo : La capsula di gomma che si trova dentro tutti i vecchi “tappi a vite di metallo” si era staccata ed aveva finito per “attaccarsi come una ventosa” sul bordo del collo della bottiglia. Infatti abbiamo dovuto usare un coltello per staccarla. Questo aveva permesso al Rum al suo interno di evitare qualunque contatto con l’aria, quasi come se fosse stato conservato sotto vuoto.

Ne versiamo un pò nel calice ed aspettiamo un oretta perchè si ossigeni ben bene. Il colore è molto scuro, ma del resto come riporta l’etichetta è un rum invecchiato in botte di sherry, quindi è naturale aspettarsi un prodotto dal colore intenso. Inoltre è risaputo che fino alla metà degli anni 70, in distilleria, appena si produceva il rum, nel momento in cui veniva messo in botte, gli si aggiungeva una copiosa dose di caramello. Una usanza comune che oggi non ci permette di ritrovare vecchi Demerara senza caramello aggiunto. Il tempo è trascorso e  portiamo il calice al naso :

Non registriamo come primo impatto una gran complessità, ma semmai da subito ci ricorda certi vecchi malti della zona delle Higlands invecchiati in botte di sherry. Tutto molto equilibrato, con un aroma di frutta rossa tipo ciliegia, ma senza una gran potenza armonica. Può anche essere dovuto al fatto che la bottiglia, chiusa da tanti anni, abbia bisogno di più tempo per “riportare ala luce” tutte le sue potenzialità. Non sarebbe la prima volta !

In bocca : dolce, ancora una volta ci tornano alla mente certi vecchi blended, e qui percepiamo distintamente la nota di caramello aggiunto. Delle volte può nascondersi al naso, soprattutto se è stato aggiunto al momento della distillazione, ma in bocca lo si noterà sempre per quel suo retrogusto leggermente amarognolo. Comunque anche in bocca risulta decisamente equilibrato se non fosse per una pungente nota speziata/metallica di zenzero fresco che “spicca” in maniera insolita tra tutte le altre.

Strana nota tra l’altro, che non ci sembra appartenere al suo naturale bouquet/sapore, ma che semmai ci fa pensare come ad una sua evoluzione al tempo trascorso in bottiglia. Chissa forse è stato proprio il tappo metallico ed il suo contatto con il Rum a lasciare questa sensazione, ma non ci sembra appartenere al suo “naturale evolvere”. Il tempo comunque ci darà ragione (o torto) perchè mano a mano che passeranno le settimane il rum, ora che la bottiglia è stata aperta, esprimerà tutte le proprie naturali potenzialità. Comunque molto buono da bere anche se non è un “mostro di complessità”.

Commento : sinceramente non ci ha “lasciato a bocca aperta”, ci aspettavamo qualcosa di più, soprattutto dopo che avevamo degustato la prima versio de “I Pappaggalli degli anni 70” sempre della Moon import, che ci aveva letterarmente “fatto impazzire”. Ma vogliamo dargli un pò di tempo, non sarebbe la prima volta che una vecchia bottiglia di rum dal momento della sua apertura ad un paio di mesi, per via della ossigenazione, cambi completamente ed in meglio.

L’altra bottiglia è di per se molto bella solo a tenerla in mano. La prima la acquistammo un paio di anni fa su internet, ora ne abbiamo accumulate 4, trovandole in varie case o collezioni di vecchie bottiglie.

L’etichetta molto bella graficamente recita : Old Demerara Rum Superior Quality, distillated per E. H. Keeling & Son – London. Poi sotto l’etichetta aggiunta ci dice ancora : Importato da Gio. Buton per lo Stabilimento di Bologna Italia. La fascetta sul collo della bottiglia ci fa capire che in Italia deve essere arrivata all’incirca nella metà degli Anni 60. Un imbottigliamento fatto per il mercato Inglese che poi, il noto produttore & commerciante di Liquori Italiano Buton, ha importato per il mercato Italiano.

Come abbiamo già detto di questa bottiglia ne conserviamo già 4, quindi è giunto il momento di aprirne una e di assagiarlo. Togliamo il “cappuccio di paglia” e sotto scopriamo un tappo a vite di plastica, lo giriamo e sorpresa delle sorprese : sul collo della bottiglia, proprio sotto il tappo appena tolto, c’è una “copertura di metallo” (tipo Stagno/alluminio) che lo avvolge interamente. Una linguetta dello stesso metallo “a strappo”, ne permette l’apertura. Un pò come in certe vecchie carni in Scatola degli anni 60. Non avevamo mai visto una cosa del genere se non in certi vecchi whisky/blended degli anni 50, che portano il nome di “TinCup”. Nel caso del whisky però erano diversi, perchè la linguetta la potevi anche richiudere, qui in questo caso lo aprivi a strappo e poi lo richiudevi con il suo tappo di plastica.

Ne versiamo un goccio ed è come ci aspettavamo : quella strana chiusura di metallo aveva permesso al Rum di conservarsi in maniera praticamente perfetta. Il colore è sempre molto scuro, ma il bouquet è veramente deciso, intenso, anche se avrà bisogno di un pò di tempo per titare fuori tutte le proprie virtù. A primo impatto le varie componenti risultano un pò “slegate tra loro”, anche questa bottiglia avrà bisogno di un pò di tempo per “aprirsi”. Anche in bocca è veramente piacevole e gradevole, ma anche qui, la nota amarognola di sottofondo del caramello, ti fa sempre compagnia. Non ci è possibile sapere quanti anni abbia questo Demerara, ma comunque dal suo bouquet e dal suo sapore, decisamente ricco, crediamo non abbia meno di 8/10 anni.

Abbiamo visto vendere questa bottiglia l’anno corso ad una asta a Londra per la cifra di 150 sterline. A noi, visto che questa la abbiamo aperta (e ne siamo rimasti molto contenti) ne restano ancora 3, ma la sua etichetta ci piace così tanto (ed anche il suo Rum) che siamo sempre disposti ad acquistarne altre. Una delle 4 la abbiamo trovata in una vecchia cantina qui ad Arezzo.

PS Nota Aggiunta dopo qualche mese : quanso si dice che un prodotto va riassaggiato sempre perchè l’ossigenazione può giocare bei/brutti scherzi. Lo abbiamo ritestato ed abbiamo trovato un aroma/sapore di canfora (si quelle palline bianche che mettete negli armadi) veramente deprimente. Un altra bottiglia aperta da un nostro conoscente ha riscontrato il medesimo problema. Mah !!

Contatteci pure per altre domande e/o se li volete assaggiare passateci pure a trovarci, con un pò di preavviso, perchè queste bottiglia delle volte sono in negozio, delle volte invece a casa.