Old Jamaican Style Rum

Posted: 18th ottobre 2012 by adminspirito in RUM
Salve

Ieri sera abbiamo pensato di “tirare il collo” a 2 vecchie bottiglie della nostra collezione di Rum. La molla ci è scattata per cercare di soddisfare le nostra curiosità a proposito dei rum degli anni passati a confronto con quelli dei giorni nostri. Le 2 bottiglie prelevate sono state entrambe fatte uscire dalla Moon Import, una delle prime aziende italiane a selezionare ed imbottigliare partite di rum di alta qualità.

MONYMUSK DISTILLERY

Entrambi i rum provengono dalla Munymusk Distillery dell’interno della Jamaica. Storicamente è una delle più antiche aziende dell’isola e nel corso dei secoli ha sempre prodotto zucchero e con la propria melassa rum. E’ ubicata all’interno di vaste piantagioni di canna da zucchero di proprietà. La Monymusk è una di quelle distillerie che non ha mai prodotto rum con una propria etichetta ma preferisce vendere direttamente le botti ai vari blender ed indipendent bottler di mezza Europa, con un occhio di riguardo ai mercanti inglesi di alcolici. Soltanto lo scorso anno ha deciso di produrre & lanciare un Rum con la propria etichetta : è un Rum Bianco OverProf (cioè ad alta gradazione che tanto successo hanno in Jamaica) di alta qualità per ora distribuito solo nel mercato Jamaicano. Alla sua presentazione, avvenuta lo scorso Novembre, i direttori della distilleria hanno detto che questo Rum sarebbe stato il primo di una serie di Rum Premium (anche di lungo invecchiamento) di altissima qualità da esportare in America ed Europa. Noi intanto aspettiamo fiduciosi, ma se andate in Jamaica non fatevi scappare l’occasione di degustarlo e di riportare una bottiglia mi raccomando.

PRESENTAZIONE del NUOVO RUM della MONYMUSK DISTILLERY

 Ne abbiamo parlato spesso in passato, il modo di produrre rum in Jamaica è prossechè unico e nel corso dei secoli, il suo prestigio non è mai stato scalfito o offuscato. La Jamaica è stata da sempre un protettorato della Gran Bretagna e di conseguenza l’influenza ricevuta nelle modalità di produzione ed invecchiamento del rum provengono dalle conoscenze di quel paese, con particolare riferimento al mondo del whisky e del gin. Quindi la distillazione avviene da sempre con piccoli alambicchi di rame Pot Still a doppia distillazione (anche se ora si utilizzano anche alambicchi a colonna), fatto che dona ai rum prodotti in questa isola corpo e complessità.

Ma gli aromi ed i sapori tipici del Rum Jamaicano fanno parte di una serie di segreti molto ben conservati. Innanzi tutto la miscela di fermentazione non è composta solo da melassa, ma vi viene aggiunta una parte (diversa in ogni distilleria) di succo vergine di canna da zucchero. Poi durante la fase di fermentazione vengono aggiunti dei “Dunders” che riescono a donare un maggior apporto aromatico. I Dunders non sono altro che una specie di “torta” prodotta con i residui del processo di distillazione, dopo che viene svuotato l’alambicco. Questi residui vengono fatti seccare al sole dandogli una forma a “torta”. Al momento giusto vengono aggiunti alla fase di fermentazione in quantità diversa a seconda della distilleria (ognuna ha la propria personale ricetta) e questo sistema gli conferisce da sempre un maggior apporto aromatico. Per questi motivi i rum della Jamaica sono così richiesti da tutti i miscelatori ed imbottigliatori dello spirito dei caraibi. La loro complessità ed il loro profilo aromatico risultano indispensabile per la produzione di rum di alta qualità.

Ed i Rum prodotti alla Monymusk sono tra i nostri preferiti in quanto risultano molto complessi, senza che la forte componente aromatica prenda il sopravvento. Molto facili da trovare tra i vari imbottigliatori britannici, qui in Italia ultimamente vengono poco utilizzati, chissa perchè !?! Comunque non è il caso della Moon Import, che invece dei rum jamaicani della Monymusk ha fatto un “marchio di fabbrica”, lanciando un imbottigliamento che poi è diventato un “cult” tra gli appassionati di rum del bel paese : “I Pappagalli”.

I DUE RUM DEGUSTATI

Ed infatti tra le 2 bottiglie di rum che ci accingiamo a degustare è presente proprio il primo imbottigliamento de I Pappagalli, realizzato con una ventina di botti di rum della Monymusk distillate nel 1979  e prodotto in 6000 bottiglie fatte uscire nel 1989 all’età di 10 anni.

L’altra bottiglia invece è quella fatta uscire nel 1990 per il 10° anniversario della azienda di Pepi Mongiardino e realizzata sempre con un rum della Monymusk distillato nel 1979, ma questa volte proveniente da un unica botte ed imbottigliato all’età di 11 anni. Insomma l’anno di distillazione è lo stesso, quello di imbottigliamento quasi, ma la differenza sta nel fatto che I Pappagalli è un blend realizzato con circa 20 botti e il 10° Anniversario è praticamente un “Single Barrel”.

Dopo aver aperto le bottiglie ne versiamo un paio di dita (sempre orizzontali mi raccomando) nel calice e lo lasciamo li ad ossigenarsi per circa 20 minuti. Poi portiamo I Pappagalli al naso e l’aroma che ci arriva è decisamente ampio e complesso, ma senza che il carattere pungente di un rum della Jamaica abbastanza giovane possa prendere il sopravvento. Forte e delicato allo stesso tempo. Oltre al carattere erbaceo si percepisce nettamente l’aroma di frutta tropoicale e della banana in particolare, avvolto da un pizzico di spezie dolci e vaniglia. Il tutto veramente molto equilibrato e senza percepire vapori alcolici fastidiosi.

Poi ne degusti un sorso ed in bocca ritrovi tutti i sapori che avevi percepito al naso, con la componente vanigliata molto più presente. Un rum che si lascia bere da solo. Saporito, gradevole, morbido e dalla lunga persistenza.

Ma ora veniamo al “fratello Single Barrel” di 11 anni. L’aroma è praticamente identico, ma avvertiamo come una diversa complessità e soprattutto una minor potenza armonica. Anche in bocca questa sensazione si avverte, soprattutto nel finale quando il retrogusto sembra leggermente più corto. Ovviamente anche questo è un Rum di ottima bevibilità e piacevolissimo ma è come se il primo avesse una leggerissima “marcia in più”.

Insomma alla prova del tempo e dei fatti, il rum prodotto attraverso l’assemblamento di una ventina di botti si è dimostrato leggermente superiore al fratello single barrel. Dimostrazione che saper asseblare un distillato non vuol dire “mischiare”, ma in realtà significa contribuire a produrre un prodotto che sappia essere superiore alla somma delle sue parti migliori.

Restano due ottimi rum, perfetto esempio dell’ Old Jamaican Style, che tra l’altro potrete trovare in degustazione al Rum Festival di Roma nello spazio “Rum Rare” realizzato per l’occasione da noi de LoSpiritodeiTempi.

Ci vediamo lì !!

PARTICOLARE delle DUE ETICHETTE : a DESTRA il RUM "I PAPPAGALLI"

  1. Eh, i pappagalli…

    grande classico del rum jamaicano, e ottima distilleria.

    A me piace ancora di più il Monymusk pot still 8 anni, selvatico ed erbaceo al naso, ma con un bel mielato secco e aromatico, che grida: “sono un jamaicano scozzese!”
    Eccellente rum, senza compromessi con le porcherie sdolcinate alla Zacapa o dintorni.
    Lo consiglio ai veri amatori del rum all’inglese.