Sti Svizzeri…… (Parte Seconda)

Posted: 3rd dicembre 2017 by adminspirito in VARIE

Salve

Non abbiamo mai smesso di pensare/lavorare ad una proposta di legge per riformare i vecchi regolamenti Italiani sulla Produzione/Coltivazione di Cannabis….. (ehmm)

Per fortuna anche in questo “campo” (mai termine fu più appropiato) gli Svizzeri non sono secondi a nessuno, mi ricordo quando una 20ina di anni fa emanarono la prima legge Europea che rendeva legale la Coltivazione di Cannabis a scopo “ornamentale” (bastava che tu evitassi di fumarla e potevi coltivarti le tue piantine in Terrazza, semplicemente a solo “scopo vivaistico” e/o per abbellire il balcone). Oppure mi ricordo i Negozi Erboristici che vendevano i Cuscini per l’Asma (imbottiti con Cime di Cannabis) e le decine di federe strappate che si potevano trovare al casello per rientrare in Italia. Chi dice che gli Svizzeri non hanno senso dell’umorismo mi sa che non li conosce mica tanto bene.

Ecco che ne hanno fatta un altra delle loro, mettendo questa estate, sul mercato, il primo pacchetto di Sigarette alla Cannabis, HeiMat, reperibili negli Shoop elvetici alla modica cifra di 20 Franchi Svizzeri (un Franco a Sigaretta). La Coop Svizzera è così diventato il primo rivenditore di Sigarette alla Cannabis (eccezione è il Canton Ticino dove sono state subito ritirate dal mercato, gli Italiani si sa, anche “insvizzeriti” sono sempre pericolosi).

Il Fenomano della Cannabis legale ha preso già da un pò anche qui da noi, solo che non è uguale per tutti i Paesi. Ad esempio in Italia il limite massimo di THC consentito è lo 0,6% mentre in Svizzera si arriva all’ 1%, quindi evitate di portarle in Italia in quanto qui da noi sarebbero Illegali (passi per il Cuscino per l’Asma ma le sigarette proprio no!!).

Ogni singolo pacchetto contiene 4 grammi di CBD distribuiti su 20 sigarette. «Non è una quantità eccessiva, ma l’odore e il sapore è quello della cannabis», spiega Roger Koch (Fondatore di HeiMat). L’erba legale contenuta non è tutta di provenienza svizzera «perché al momento è disponibile in poca quantità», spiega l’imprenditore. Che si aspetta un successo. «Stiamo facendo fatica a coprire tutti i pre-ordini». La strada per raggiungere gli scaffali è stata lunga. Ottenere la giusta combinazione di canapa, CBD e tabacco ha richiesto molto lavoro. Inoltre non è stato semplice miscelare con delle macchine tabacco e cannabis, spiega Heimat. Il marchio di sigarette mira in futuro ad utilizzare solo “erba” svizzera.

Heimat spiega che il contenuto di THC della canapa utilizzata per le loro sigarette è dell’uno per cento. E mette in guardia a chi intende portarle all’estero. A causa delle differenze nei valori limite di THC accettati negli altri paesi si rischia di esportare un prodotto illegale. Sul pacchetto è anche scritto non guidare un veicolo dopo aver fumato. Le sigarette, infine, sono vendute solo ai maggiori di 18 anni.

Il successo è stato così sorprendente che la ditta produttrice ha già dovuto raddoppiare i turni di lavoro e assumere nuovo personale: le 1000 stecche di sigarette prodotte settimanalmente non sono sufficienti a soddisfare la domanda: in alcune filiali Coop, distributore primario, il prodotto è già esaurito. Mentre i prodotti a base di cannabis light da un lato riscontrano grande successo sul mercato e conseguente copertura mediatica, dall’altro continuano a scontrarsi con limitazioni e improbabili regolamentazioni dovute a leggi retrograde e inadeguate: le sigarette alla cannabis sono infatti state sequestrate in tutti i negozi Coop del Ticino, dove è necessaria una ulteriore autorizzazione per la vendita, non prevista in altri cantoni, che può essere rilasciata soltanto a persone fisiche.

Sembra che la Philip Morris ci sia rimasta malissimo in quanto sono circa 5 anni che aveva nel cassetto il progetto per produrre le Sigarette alla Cannabis, e le cose si stavano anche mettendo bene negli USA (le indagini di Mercato prevedono un Mercato da 35 Miliardi di Dollari), solo che dopo l’elezione di Trump alla Casa Bianca hanno deciso di chiudere a chiave il cassetto!!

Dicono gli esperti, che le Industrie del Tabacco, non metteranno i piedi nel piatto della Cannabis fino a quando non avranno una copertura federale. Fino a quando, cioè, la Cannabis non sarà legale anche agli occhi della Dea, l’agenzia antidroga federale che, sulla base della legislazione attuale, potrebbe in teoria bloccare l’uso della marijuana anche dove un referendum lo ha reso possibile.